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Omicidio di Noemi Durini a Lecce

Omicidio Noemi, tre bottiglie incendiarie molotov contro casa del padre del fidanzato

Non sono esplose perché non era stata data fuoco alla miccia. Potenziata la sorveglianza a casa dei genitori del 17enne reo confesso dell’omicidio della 16enne Noemi Durini.
A cura di Giorgio Scura
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SPECCHIA (LECCE) – Tre bottigliette piene di benzina, che non sono esplose perché non erano accese, sono state lanciate da persone non ancora identificate, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, sul terrazzino della villetta di Montesardo, frazione di Alessano, dove vive la famiglia di Lucio, il ragazzo di 17 anni reo-confesso dell'omicidio della sua fidanzata, Noemi Durini, di 16 anni, di Specchia. La notizia è riportata su alcuni giornali locali.

In quel momento i genitori del ragazzo erano in casa e hanno dato l'allarme. L'abitazione viene ora piantonata notte e giorno dai carabinieri che hanno recuperato le molotov. Sono ora al vaglio degli inquirenti i filmati di alcune telecamere private installate nella zona. Tra le due famiglie, quella del 17enne reo confesso e quella della vittima, è in atto una guerra ad alta tensione con accuse reciproche. Su disposizione del Prefetto di Lecce Claudio Palomba si è deciso di potenziare il servizio di sorveglianza anche in via Madonna del Passo, davanti casa della famiglia di Noemi, a Specchia. La notizia del lancio delle bottiglie piene di benzina era stata tenuta segreta dagli investigatori per non alimentare ulteriormente il clima di odio tra le due famiglie e le due comunità.

Il parroco: "Mantenete la calma"

"Stiamo vivendo giorni terribili: la tragedia che ha colpito la nostra comunità e lo choc che ne è seguito ci chiama ad una prova dura e difficile. Invito tutti i cittadini e i parrocchiani di Specchia a mantenere la calma ed il controllo delle parole e delle azioni e a non commettere gesti di cui poi potrebbero pentirsi perché non è con la vendetta che si ottiene giustizia per la povera Noemi". E' l'appello rivolto ai cittadini di Specchia dal parroco, don Antonio De Giorgi, che prima di celebrare la messa delle 9.30 ha letto l'appello pubblicato sulla sua pagina Facebook.

"La violenza porta solo altra violenza – sostiene il parroco – in una spirale che alla fine rischia di distruggere anche l'ultimo brandello di umanità". "La rabbia è tanta ed è comprensibile – aggiunge -, ma la voglia di farsi giustizia da soli non è la soluzione razionale e giusta. Abbiamo fiducia nella giustizia; nelle sedi opportune la comunità di Specchia avrà modo di far sentire la propria voce e di dare tutto il supporto legale necessario alla famiglia Durini-Rizzo che chiede giustizia per Noemi"

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