Omicidio Noemi, spunta un nuovo video: il fidanzato è solo sul luogo del delitto
Il fidanzato di Noemi Durini ha agito da solo la notte dell'omicidio della 16enne di Specchia. Lo confermerebbe un filmato della telecamera di sicurezza di una villa che si affaccia lungo via Enea, il proseguimento della provinciale che da Castrignano del Capo conduce a Santa Maria Leuca, che si affaccia proprio sull'ingresso della campagna dove è stato trovato il cadavere della giovane di Specchia, in provincia di Lecce, lo scorso 13 settembre, dieci giorni dopo la scomparsa e il delitto.
La telecamera in questione riprende poco prima dell'alba del 3 settembre la Fiat 500 a bordo della quale viaggiavano, come sembra, i due fidanzatini, che giunge sul posto e poi, dopo un po', riparte. Da quel terreno quella notte sarà l'unica auto ad entrare ed uscire. La vettura guidata dal 17enne viene ripresa la notte del delitto da tutte le telecamere posizionate lungo il tragitto percorso, fino al rientro a Montesardo di Alessano, dove vive il giovane, poco dopo le 7. L.M., anche in questo caso, è da solo. Quanto basta per corroborare la tesi che almeno quella notte il diciassettenne abbia agito da solo. Lo stesso giovane, detenuto per omicidio premeditato, ha sempre sostenuto di aver commesso il fatto senza l’aiuto di altre persone. Va detto che il padre del ragazzino è indagato per sequestro di persona e concorso in occultamento di cadavere.
Ieri a Mattino Cinque ha parlato di nuovo il papà di Noemi: “Mia figlia era una ragazza dolce e spensierata prima di incontrare quel ragazzo. Il loro era un amore malato. Non ho mai visto un livido sul suo corpo ma sapevo che le faceva del male e quando l’ha capito pure lei è rinata”. Il papà della 16enne di Specchia racconta poi il suo ultimo ricordo prima della scomparsa della figlia: “Ricordo ancora quando l’ho portata l’ultima volta al mare e le ho montato la tenda per passare lì la serata. Sono stato uno stupido. Mi ero illuso di poterli aiutare entrambi, e invece ho sbagliato tutto. Mi sento terribilmente in colpa – ha ammesso in lacrime il signor Umberto – potevo fare molto di più per la mia piccola, e invece ho sbagliato”.