Omicidio Nada Cella, sequestrato scooter a casa dell’ex maestra indagata: si cercano tracce di sangue
Nuovo colpo di scena nell’inchiesta sull’omicidio di Nada Cella, la segretaria 25enne uccisa nel 1996 nello studio del commercialista presso il quale lavorava, a Chiavari. Uno scooter immatricolato negli Anni ‘90 e ancora custodito nel box della casa di Annalucia Cecere, nella casa tra Boves e Cuneo, è stato sequestrato dalla squadra mobile nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio, riapertasi qualche giorno fa con l'iscrizione nel registro degli indagati della stessa Cecere, un'ex insegnante che conosceva il datore di lavoro di Nada, Marco Soracco (all’epoca indagato e prosciolto), che era entrata nell'inchiesta nei giorni successivi al delitto, salvo uscirne subito.
Il motorino sarà analizzato dalla polizia scientifica con il luminol. Gli agenti condurranno anche altre analisi tecniche sul ciclomotore. “Fatemi pure il Dna, fate gli accertamenti che volete, non ho nulla a che vedere con quella ragazza. Non ho niente da nascondere”, aveva fatto sapere, come scritto da Il Corriere della Sera, nei giorni scorsi Cecere.
Il blitz dei giorni scorsi della polizia, coordinato dalla Procura, è avvenuto su input della crimonologa Antonella Pesce Delfino. Quest'ultima ha evidenziato come agli atti esista una testimonianza di una donna che la mattina del 6 maggio del 1996 aveva visto una donna allontanarsi a tutta velocità in motorino dal palazzo dove c'era lo studio di Soracco. La segreteria fu aggredita con un colpo contundente e lasciata in un bagno di sangue da un aggressore non identificato. Per gli investigatori, coordinati dal procuratore Francesco Pinto e dal sostituto Gabriella Dotto, sullo scooter potrebbero esserci possibili tracce di sangue e di Dna nel caso in cui l'ex insegnante avesse ucciso Cella.