Omicidio Nada Cella, possibile svolta: trovate tracce di sangue sullo scooter di Annalucia Cecere
Possibile svolta nel caso legato all'omicidio di Nada Cella, la segretaria uccisa a Chiavari, in provincia di Genova, nel 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco presso cui lavorava in via Marsala. Gli investigatori hanno infatti trovato tracce di sangue sul motorino usato 25 anni fa da Annalucia Cecere, l'ex insegnante di 53 anni indagata per il delitto, le quali dovranno però ora essere sottoposte a nuovi accertamenti per capire a chi effettivamente appartengano. Nei prossimi giorni gli uomini della scientifica dovranno eseguire alcune analisi irripetibili per estrarre il Dna.
Lo scooter, immatricolato negli anni Novanta, è stato sequestrato nelle scorse settimane alla Cecere che lo teneva in un box a Boves, dove vive. Per gli investigatori, dunque, sul veicolo potrebbero esserci ancora possibili tracce di sangue e di Dna nel caso in cui l'ex insegnante avesse ucciso Nada Cella. Sono iniziati anche gli accertamenti tecnici affidati al genetista Emiliano Giardina, il professore dell'Ignoto 1 di Yara Gambirasio.
Solo nei giorni scorsi la squadra mobile e la procura avevano diffuso l'audio di una donna, tutt'ora ricercata dalle forze dell'ordine, che diceva di avere visto una sua conoscente di nome Anna quella mattina sotto lo studio andare via col motorino. "Venivo giù in macchina da Carasco, l'ho vista che era sporca e ha infilato tutto nel motorino io l'ho salutata e non mi ha guardato. E' stato dico la verità 15 giorni fa, l'ho incontrata nel caruggio che andava alla posta non mi ha nemmeno guardato. E' scivolata di là…", si sente nella parte di telefonata resa nota dagli investigatori. Quella voce di donna, di una certa età, è rimasta anonima ma qualcuno potrebbe riconoscerla. La telefonata risale al 9 agosto del 1996 ed è stata fatta alla casa di Marco Soracco, il datore di lavoro di Nada, in quel momento sotto intercettazione perché sospettato del delitto. La Cecere era stata indagata quasi subito ma nel giro di due settimane la sua posizione era stata archiviata. L'inchiesta è stata riaperta successivamente, dopo 25 anni, grazie all'input della crimonologa Antonella Pesce Delfino. Quest'ultima ha evidenziato come agli atti esista una testimonianza di una donna che la mattina del 6 maggio del 1996 aveva visto un'altra allontanarsi a tutta velocità in motorino dal palazzo dove c'era lo studio di Soracco. Per gli inquirenti l'ex insegnante avrebbe ucciso la segretaria per gelosia nei confronti proprio di Soracco, che avrebbe avuto un interessamento invece per la vittima, e per prendere il suo posto di lavoro.