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Omicidio di Nada Cella

Omicidio Nada Cella, i depistaggi di Cecere: “Soracco l’ha uccisa e la madre ha pulito il sangue”

È stato diffuso il contenuto della richiesta fatta dalla Procura di Genova per il rinvio a giudizio di Annalucia Cecere. La donna è accusata di aver ucciso a Chiavari nel ’96 la 26enne Nada Cella. Nei verbali contenuti nel decreto la donna accusa il datore di lavoro della ragazza, il commercialista Marco Soracco. Poi però, nota la pm, parla dell’omicida al femminile. “È un elemento importante”, dice a Fanpage.it la criminologa Delfino Pesce.
A cura di Eleonora Panseri
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"Ho fatto l’errore di andare a ballare una volta una sera il liscio e c’era anche sto’ commercialista e basta. Perché non mi lasciate stare? Non potete lasciarmi stare? Arrestate lui, è lui che l’ha uccisa. Che ne so io, cosa vuole che ne sappia?".

A rilasciare queste dichiarazioni il 22 maggio del 2021, subito dopo la riapertura del caso sulla morte di Nada Cella, la segretaria di 26 anni uccisa a Chiavari il 6 maggio 1996, è Annalucia Cecere. All'epoca venne convocata dalla questura a Cuneo per "rendere sommarie informazioni come persona informata dei fatti", poche settimane fa è stata rinviata a giudizio dalla Procura di Genova per il delitto della ragazza.

Annalucia Cecere
Annalucia Cecere

Le parole di Cecere, riportate da Repubblica, sono contenute nel decreto con il quale la pubblico ministero Gabriella Dotto ha chiesto di mandarla a processo per il reato di omicidio volontario, l'udienza preliminare è fissata per il 15 febbraio. Il commercialista, citato dalla donna e per cui lavorava Nada Cella, Marco Soracco, e sua mamma, Marisa Bacchioni, dovranno presentarsi in aula per rispondere di false dichiarazioni rese al pm e favoreggiamento.

Secondo la Procura, i due non avrebbero soltanto coperto Cecere, ma Soracco sarebbe anche stato presente nel suo studio, il luogo del delitto, la mattina dell'omicidio. Altre dichiarazioni riportate nel decreto sono intercettazioni ottenute attraverso cimici installate dagli investigatori sulla macchina del marito di Cecere.

Dopo essere stata interrogata, seduta in auto con il coniuge, la donna accusa ancora Soracco dell'omicidio: "Non può essere uscito dal palazzo. Chiunque l’abbia fatto, se fosse uscito dal palazzo, sarebbe pieno di sangue perché la ragazza è stata massacrata. Chi l’ha fatto non è mai uscito dal palazzo, si è lavata (e qui la pm annota che l’indagata parla al femminile, ndr), ha avuto la possibilità di pulirsi. Lui, ‘sto Soracco, abitava con la mamma sopra (lo studio, ndr)”.

Marco Soracco (Foto Facebook)
Marco Soracco (Foto Facebook)

Il racconto dello zio di Nada: "Mia nipote preoccupata dalle avances di Soracco"

Nei vecchi verbali riportati nel decreto ci sono anche alcune dichiarazioni dello zio di Nada, Saverio Pelle, in cui l'uomo fornisce alcuni elementi importanti. "Mia nipote Nada, pochi mesi prima dell’omicidio, mi disse che in quel periodo era preoccupata per due motivi: il primo era relativo a delle grosse somme di denaro, contenuto in buste, che lei aveva notato girare in ufficio. Il secondo riguardava le avances che riceveva in maniera pressante dal titolare".

"Ricordo di essermi spaventato per quanto dettomi da Nada, perché dove girano grosse somme di denaro è ipotizzabile l’esistenza di fatti illeciti di una certa gravità. – dice ancora lo zio – Perciò le dissi di non dire niente a nessuno e di pensare solo a licenziarsi. Le consigliai di lasciare al più presto quel posto perché avevo il timore che le succedesse qualcosa. Ma Nada mi disse che il commercialista aveva compreso che lei aveva scoperto l’esistenza di giri di denaro sospetti e che le aveva detto che non le avrebbe consentito di lasciare l’ufficio".

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Per la Procura “le operazioni tecniche compiute nel corso delle nuove indagini non hanno consentito di acquisire la prova determinante e risolutiva”, quella che attribuisca direttamente la responsabilità dell'omicidio a Cecere ma, scrive la pm, "esse costituiscono un’importante fonte di conoscenza di dettagli rilevanti della vicenda”. La donna, innamorata di Soracco, avrebbe infatti ucciso Nada Cella "per motivi di rancore e gelosia verso la vittima", per via della posizione da lei occupata all'interno dello studio di Soracco e la vicinanza tra i due.

La criminologa Delfino Pesce: "Cercò di depistare le indagini fin dall'inizio"

Antonella Delfino Pesce
Antonella Delfino Pesce

"Queste dichiarazioni risalgono all'inizio delle indagini, quando, ovviamente, non era a conoscenza del fatto di essere intercettata e della riapertura del caso. Penso sia importante il fatto che parli di Soracco al femminile, che dica: ‘Si è lavata'", ha detto a Fanpage.it Antonella Delfino Pesce, la criminologa che nel 2021 ha fatto riaprire il caso, commentando la diffusione dei contenuti del decreto per il rinvio al processo.

"La dinamica dell'omicidio è stata ricostruita dalla Procura, ma la verità la sanno bene loro. Ognuno tragga le conclusioni che preferisce e non so cosa succederà a febbraio, però è evidente che ci siano stati nel tempo da parte sua vari tentativi di mistificazione e di influenzare i testimoni, soprattutto dopo, quando si è resa conto di essere stata intercettata", aggiunge.

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