Omicidio Motta Visconti, l’ex senatore M5S lancia la pista “esoterica”

L’ex Senatore del M5S Bartolomeo Pepe dal suo profilo facebook chiama in causa l'esoterismo nell'omicidio di Motta Visconti. Secondo l’ex senatore del Movimento Cinque stelle ora nel gruppo Misto, l'incredibile assassinio della donna e dei suoi due bambini ad opera del padre e marito infatti non ha altra spiegazione se non quella dell'esoterismo. ”Se per valutare un omicidio occorre guardare gli indizi, cominciando dal nome della mamma (Cristina Omes, anagramma della vicenda Mose che si svolge a Venezia) per finire al nome del paese (Motta Visconti, come quel Visconti che fece Morte a Venezia) alla data, ecc. qui siamo sicuri che non si valuterà alcun indizio ma, prima o poi, incastreranno il padre oppure un pazzo isolato che magari confesserà; nonostante l'arma del delitto sia scomparsa, nonostante mancherà il movente, nonostante tutto” riporta un post condiviso dal Senatore sul suo profilo Facebook scritto prima della confessione di Carlo Lissi.
Per l'omicidio di Motta Visconti “Si incastrerà l'indiziato più probabile”
Il testo condiviso da Pepe riporta il pensiero di Paolo Franceschetti, che sul suo blog si definisce maestro dietrologo e ascoltatore esperto di circoli e riti magici. Il senatore aveva condiviso il testo domenica 15 giugno, prima che Carlo Lussi confessasse di essere stato lui a uccidere la moglie e i due figli. “Come nel caso di Rosa Della Corte, di Gabriele Aral, e tanti altri casi, non si incastrerà il colpevole ma solo colui che appare l'indiziato più probabile, evitando accuratamente altre piste che invece, a chi mastica un po' di esoterismo, appaiono evidenti a vista d'occhio” spiegava Franceschetti nel testo ripreso poi da Pepe. L’uomo nel post ricorda che quando ha “iniziato a capire questa storia degli omicidi rituali di matrice esoterica, molti esoteristi mi dicevano lascia perdere, è inutile…ti vai a cacciare in un guaio, quando la gente non è pronta a capire e al massimo ottieni di farti prendere per pazzo", aggiungendo di provare “pietà per il poveraccio che ci andrà inevitabilmente di mezzo, sapendo che non si può far nulla per fermare questo orrore che, in ultima analisi dipende più dalla stupidità della gente che dai veri assassini”.