Omicidio Meredith, “violati i diritti di Amanda Knox”: Corte di Strasburgo condanna l’Italia
La Corte europea dei Diritti umani ha condannato l'Italia per violazione dei diritti della difesa in merito al processo per la morte di Meredith Kercher, delitto avvenuto a Perugia il primo novembre del 2007. La Corte ha rilevato, su un ricorso presentato dall’americana Amanda Knox, che l'Italia ha violato il diritto alla difesa della Knox, all’epoca studentessa a Perugia e coinquilina della vittima, durante l'interrogatorio del 6 novembre 2007, ma non ha ricevuto prove che confermino i maltrattamenti da parte della polizia durante lo stesso interrogatorio. La Corte di Strasburgo condanna l'Italia a pagare 10.400 euro a Amanda Knox per danni morali (lei ne aveva chiesti 500.000). La Corte, in una sentenza che diventerà definitiva tra tre mesi, se le parti non ricorreranno in appello, ha condannato l'Italia anche a pagare otto mila euro per le spese legali. Amanda Knox aveva chiesto 30.000 euro per la procedura davanti alla Corte, e più di due milioni per le spese sostenute dai suoi genitori per i processi in Italia. Amanda Knox aveva sostenuto di aver subito un processo iniquo e di essere stata maltrattata durante l’interrogatorio, quindi aveva fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
La sentenza riguarda il caso che vede opposti la giovane statunitense allo Stato italiano e che concerne la procedura con cui la giustizia italiana è arrivata a condannare la Knox per calunnia. Durante quell’interrogatorio del 6 novembre Amanda Knox aveva accusato Patrick Lumumba, cittadino congolese che lavorava all'epoca dei fatti in un bar di Perugia, di aver ucciso la studentessa britannica. L'uomo è stato successivamente scagionato e la Knox è stata condannata a tre anni di reclusione per calunnia.
Amanda Knox è stata interrogata il 6 novembre 2007 alle 5.45 in assenza di un avvocato quando erano già state formulate accuse penali nei suoi confronti, constata la Corte di Strasburgo, aggiungendo che l’Italia non ha "fornito prove per dimostrare che esistessero circostanze eccezionali per giustificare tale assenza, e questa non abbia irrimediabilmente minato l'equità dell'intera procedura". I giudici hanno quindi stabilito una violazione del diritto alla difesa della giovane. Questo stesso diritto, secondo la Corte, è stato violato anche perché l'interprete presente, per sua stessa ammissione, ha giocato un ruolo che è andato oltre i limiti dell'interpretazione. Per quanto riguarda invece i maltrattamenti la Corte dice "che ci sono prove insufficienti per concludere che questi si siano verificati" e quindi decreta che non vi è stata violazione. Infine la Corte ha stabilito che la Knox è stata prontamente informata delle accuse a suo carico il 19 giugno 2008 sia in italiano che in inglese, e che quindi il suo ricorso su questo punto è infondato.
Amanda Knox definitivamente assolta per l’omicidio di Perugia – Amanda Knox fu processata, condannata e infine assolta in via definitiva insieme all’italiano Raffaele Sollecito per l’omicidio a Perugia della studentessa inglese Meredith Kercher. Sia lei che Sollecito hanno sempre sostenuto la loro innocenza. L’unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher è Rudy Guede, cittadino ivoriano che sta scontando sedici anni per concorso in omicidio dopo aver affrontato il processo con il rito abbreviato.
Il commento di Amanda Knox – “Spero che sia l'ultima vicenda giudiziaria legata a questa storia”, è quanto avrebbe detto Amanda Knox accogliendo quasi in lacrime la decisione di Strasburgo da uno dei suoi legali, l'avvocato Carlo Dalla Vedova. Amanda Knox è a Seattle con il suo fidanzato. "Sono sollevata – ha detto al suo legale – perché è stato confermato che sono stati violati i miei diritti di difesa". “È una decisione importante. È stato infatti affermato il principio che è stato violato il diritto di difesa di Amanda Knox”, ha detto all’Ansa un altro dei difensori della americana, l'avvocato Luciano Ghirga. Il legale ha espresso "soddisfazione" per la decisione di Strasburgo.
Avvocato Amanda: "Il più grande errore della storia giudiziaria italiana in 50 anni" – “È stato il più grande errore della storia giudiziaria italiana degli ultimi 50 anni, considerando anche il clamore mediatico suscitato dalla vicenda”, ha aggiunto l'avvocato Carlo Dalla Vedova. “È stato fatto un danno enorme a questa ragazza”, così ancora parlando all’Ansa.