Omicidio Meredith: Raffaele Sollecito andrà a vivere in Svizzera
Raffaele Sollecito, il ragazzo che insieme ad Amanda Knox è stato assolto in secondo grado dall’accusa di aver ucciso a Perugia la studentessa inglese Meredith Kercher, ha atteso la decisione della Corte di Cassazione a Verona, dove attualmente si trova per i suoi studi universitari. La Corte di Cassazione ha deciso di annullare quell’assoluzione per cui i due ex amanti dovranno nuovamente affrontare un processo. Ma se la Knox è tornata a Seattle già nell’ottobre del 2011, anche Sollecito potrebbe attendere il nuovo processo lontano dall’Italia. Il 29enne sarebbe infatti pronto a trasferirsi in Svizzera. Secondo quanto scrive il Corriere del Ticino Sollecito è già in possesso di un permesso di dimora B, il certificato che consente di fermarsi in Svizzera per esercitare un’attività lucrativa o per soggiornare. Nei giorni scorsi si era parlato anche della volontà dell’ex fidanzato di Amanda di aprire un’impresa di sicurezza informatica che riesca a risolvere casi giudiziari.
La decisione di andar via presa tempo fa – Attilio Cometta, capo della Sezione della popolazione, ha fatto sapere che la richiesta di Raffaele Sollecito è stata inoltrata regolarmente nel dicembre del 2012 e il permesso è stato rilasciato nel mese di gennaio. E la recente decisione della Corte di Cassazione non ha ripercussioni sulla possibilità di rimanere in territorio elvetico: un eventuale impedimento potrebbe sorgere se l’autorità italiana dovesse limitare gli spostamenti di Sollecito, impedendogli di risiedere per i 6 mesi in Svizzera come prevede il permesso che, in quel caso, potrebbe essere revocato. Intanto, ora che il giovane è nuovamente tornato sotto i riflettori, è suo padre a continuare a difenderlo dalle accuse. Francesco Sollecito continua a sostenere, infatti, che suo figlio rimane innocente e che ora è il momento “di stare ancora più vicini”. Raffaele da Verona tornerà in Puglia per le vacanze di Pasqua: “Dobbiamo recuperare le forze per le nuove imprese, non dobbiamo abbatterci, non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo lottare per dimostrare l’innocenza di Raffaele”, queste le parole di suo padre.