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L'omicidio Meredith Kercher

Omicidio Meredith: permesso premio di 36 ore a Rudy Guede

Guede, unico condannato per la morte della studentessa inglese a Perugia, lascerà il carcere di Viterbo nelle prossime ore per raggiungere una cooperativa impegnata nel recupero dei detenuti: “Potrò di nuovo sentire il sole sulla pelle”.
A cura di Susanna Picone
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Rudy Hermann Guede, l’ivoriano unico condannato per la morte di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia nel 2007, ha ottenuto un permesso premio di 36 ore. Guede, che sta scontando dopo un processo con rito abbreviato sedici anni di reclusione per l’omicidio di Meredith, lascerà il carcere di Viterbo nelle prossime ore e andrà in una cooperativa impegnata nel recupero dei detenuti. Lì resterà fino al momento di tornare in carcere. Il provvedimento è stato adottato dal tribunale di sorveglianza di Roma e a comunicarlo è stato il nuovo avvocato dell’omicida di Meredith, che nei mesi scorsi aveva deciso di parlare di quella notte a Perugia in un'intervista al programma televisivo "Storie maledette". “Potrò di nuovo sentire il sole sulla pelle e guardare fuori dalla finestra senza sbarre davanti agli occhi. Trentasei ore, ognuna di esse preziosissime. Ringrazio tutte le persone che mi hanno dato fiducia”, ha commentato il giovane dopo aver ottenuto il permesso premio. Guede, che finirà di scontare la pena nel 2024, dovrebbe lasciare il carcere di Viterbo mercoledì mattina e farvi ritorno dopo 36 ore.

Sollecito: “Non si è mai pentito” – Rudy Guede aveva chiesto la concessione del permesso premio tramite l'avvocato Nicodemo Gentile, che lo ha difeso insieme a Walter Biscotti, al giudice di sorveglianza di Viterbo che però aveva rigettato l'istanza ritenendo che non avesse operato una revisione critica dei fatti che lo hanno coinvolto. Poi ha fatto ricorso al tribunale di sorveglianza. Con Guede, l’unica persona che sta pagando per il delitto di Meredith, gli altri due che per molto tempo sono stati accusati di aver ucciso la studentessa inglese sono Amanda Knox e Raffaele Sollecito, ma entrambi sono stati definitivamente assolti. Proprio Sollecito ha commentato il permesso premio concesso a Guede: “Mi auguro che chi ha concesso a Guede il permesso lo abbia fatto in un percorso di reinserimento sociale”, ha detto spiegando di non attendersi nuove verità dall’ivoriano. “Ha sempre detto menzogne – ha aggiunto l’ingegnere pugliese – e le direbbe anche ora. Preferirei che si pentisse per quello che ha fatto”.

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