Omicidio Meredith: niente revisione del processo per Rudy Guede
No alla revisione del processo per l’omicidio di Meredith Kercher. La Corte d'appello di Firenze ha dichiarato inammissibile la richiesta presentata dall'ivoriano Rudy Guede, unico condannato in via definitiva a sedici anni per l'omicidio della studentessa inglese avvenuto a Perugia nel 2007. La Corte ha anche condannato Guede al pagamento delle spese processuali. La decisione è arrivata all'udienza di oggi, dopo circa un'ora di camera di consiglio. La Prima sezione penale della Corte di Firenze era chiamata a decidere se ammettere o no la revisione del processo per l’omicidio di Perugia. Rudy Guede era presente in aula.
Le richieste della difesa di Rudy Guede
Gli avvocati Tommaso Pietrocarlo e Monica Grossi, che difendono l’ivoriano, avevano chiesto anche l'assoluzione di Guede “per non aver commesso il fatto” evidenziando la presunta inconciliabilità tra la sentenza definitiva della Cassazione, che confermò nel 2010 la condanna di Guede per omicidio in concorso, e la sentenza della stessa Corte che nel 2015, invece, assolse la studentessa americana Amanda Knox e l’italiano Raffaele Sollecito. Secondo la difesa di Guede le due sentenze riportano fatti contrastanti che aprono la strada alla revisione; inoltre, secondo le difesa, se Guede uccise in concorso con altri, e Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati assolti, deve essere assolto anche lui, non essendo emerse le presenze di altri soggetti nella casa. L'ivoriano da parte sua ha sempre negato di avere ucciso la studentessa inglese.
La famiglia di Meredith: “Non c’è spazio per una revisione”
Si erano opposti all’ammissione della richiesta di revisione il sostituto procuratore generale Giancarlo Ferrucci e i legali della famiglia di Meredith Kercher, avvocati Vieri Fabiani e Francesco Maresca. “Chiedo che la corte in via preliminare emetta ordinanza con cui dichiara inammissibile per manifesta infondatezza la richiesta della difesa – ha detto il pg Ferrucci – e condanni Rudy Guede, che ha promosso questa richiesta, al pagamento di 2000 euro alla cassa delle ammende”. “Non c’è spazio per una revisione”, hanno detto inoltre gli avvocati della famiglia della vittima, secondo cui “la presenza di Rudy Guede sulla scena del crimine è un fatto pacifico, accertato”.
Sollecito: “Guede condannato per sue responsabilità”
“Rudy Guede non è stato condannato in concorso con dei fantasmi ma singolarmente nel processo che lo ha riguardato e nel quale sono state riconosciute tutte le sue responsabilità”, è il commento arrivato dopo la decisione della Corte di Firenze da Raffaele Sollecito. “Quello di Guede – ha sottolineato Sollecito – è un procedimento che non mi riguarda e del quale non mi occupo. Sulla scena del delitto non ci sono comunque mai stati indizi della presenza di più persone ma solo le tracce di Guede. La ricostruzione dell'omicidio porta poi a ritenere che sia stato compiuto da una sola persona”. “Guede – ha detto ancora Sollecito – ha scelto di essere giudicato in maniera separata da noi e un eventuale concorso mio e di Amanda Knox andava valutato nel nostro processo al termine del quale la Cassazione ci ha definitivamente assolti”. Dopo l'omicidio di Meredith Kercher i tre giovani arrivarono insieme all'udienza preliminare. Davanti al gup Guede scelse però di essere processato con il rito abbreviato, a differenza di Sollecito e Knox. L'ivoriano è stato quindi condannato a 16 anni di reclusione, mentre gli altri due ragazzi sono stati definitivamente assolti dalla Cassazione.Il 16 gennaio prossimo la Corte d'appello di Firenze deciderà in merito alla richiesta di risarcimento (516 mila euro) per ingiusta detenzione avanzata da Sollecito per i quasi quattro anni passati in carcere.
Guede: "No revisione? Pazienza, continuo a studiare"
Sembra averla presa con filosofia Rudy Guede dopo aver appreso la notizia del no alla revisione del processo. "Non vi preoccupate, sono tranquillo. Sono contento del percorso che sto facendo, io ora devo proseguire i miei studi. Pazienza se non viene riaperto il processo, anche se so di essere innocente" ha spiegato infatti l'uomo, unico condonato per l'omicidio di Meredith Kercher. "È molto sereno, non pensa più a questa vicenda, è consapevole della disgrazia che gli è capitata e l'ha accettata. Ha costruito una vita completamente diversa, ha superato tutti questi fatti, pur non disconoscendo la sofferenza di Meredith Kercher" ha spiegato il suo legale, l'avvocato Tommaso Pietrocarlo, aggiungendo: "Si è costruito un percorso diverso. Si èfatto, come si diceva una volta, una cultura. Ha studiato, ha raggiunto una laurea triennale in storia. Ora vuole studiare ancora e conseguire una laurea magistrale. Sta guardando oltre".