Omicidio Meredith, lo sfogo di Sollecito in tv: “La mia vita ancora sospesa”
“Siamo stati in prigione per quattro anni, in un’aula di tribunale per sei e la mia vita è ancora sospesa. È ridicolo”: in questi termini si è espresso Raffaele Sollecito in un’intervista realizzata nel corso della trasmissione inglese di Itv “Daybreak”. Il giovane pugliese, che insieme all’ex fidanzata Amanda Knox, dovrà affrontare un nuovo processo per il delitto a Perugia di Meredith Kercher, si è lamentato ai microfoni dei giornalisti inglesi. Presto, in seguito all’annullamento della Corte di Cassazione, avrà inizio un nuovo processo d’appello a Firenze, un processo che appunto sarebbe ridicolo per Sollecito. L’ex fidanzato di Amanda, che ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nell’omicidio di Meredith, ha parlato della sua vita che dopo anni è ancora sotto giudizio, del suo rammarico per la decisione della Cassazione. “È ridicolo per me – ha spiegato Sollecito – perché non ci sarebbe bisogno di centinaia di processi, ne basterebbe uno e se ci sono errori, dovrebbe essere permesso un solo appello”.
Sollecito ha detto di non poter condurre una vita normale, di non riuscire ad avere un lavoro, una carriera o qualcosa su cui concentrarsi perché è ancora costretto a pensare al processo, ai documenti, a ciò che accadrà. Da parte del giovane c’è anche la preoccupazione di come pagherà gli avvocati, di come pagherà le bollette. L’ex studente di Perugia, in un’altra intervista, ha detto al conduttore di aver provato a contattare la famiglia della vittima per esprimere le sue condoglianze ma ha anche affermato di non essere ancora pronto a visitare la tomba di Meredith. Al processo a Firenze al via nelle prossime settimane Sollecito parteciperà da solo: i legali dell’altra imputata Amanda Knox hanno fatto sapere che la giovane resterà in America dove è tornata dopo la precedenza sentenza di assoluzione.