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L'omicidio Meredith Kercher

Omicidio Meredith: l’unico ancora in carcere è l’africano Rudy Guede

L’ivoriano è condannato per concorso nell’omicidio di Meredith Kercher: sconosciuti al momento gli altri autori del delitto.
A cura di D. F.
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All'indomani dell'assoluzione da parte della Cassazione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati dell'omicidio di Meredith Kercher in molti si chiedono cosa ne sarà ora di Rudy Guede, l'ivoriano condannato per omicidio in "concorso con gli altri". Già, ma chi sono "gli altri"? L'uomo, come ricorda La Stampa, ha 29 anni ed è detenuto nel carcere Mammagialla di Viterbo: la sua cella è piena di libri perché sta preparando l'ultimo esame prima di laurearsi in Lettere con indirizzo storiografico e nell'intervista del quotidiano torinese, risalente a qualche giorno fa, emerge chiaramente come l'ivoriano attendesse con curiosità la sentenza della Cassazione: "Io otto anni fa ho raccontato la mia verità, se per i giudici non è attendibile non posso che prenderne atto: il caso è definitivamente chiuso anche per me". Il 29enne non tirò mai in ballo direttamente Sollecito e Knox, ma si limitò a raccontare di due persone che uccisero Meredith mentre lui era chiuso i bagno. "Io non mi preoccupo della sorte di quei due – insiste -. Voglio solo pensare al mio futuro. Voglio laurearmi ed essere dimenticato. In carcere ho preso il diploma in scienze sociali (presso l’istituto magistrale Santa Rosa, ndr) e se Amanda e Raffaele sono liberi di rifarsi una vita, spero di poter fare altrettanto".

Rudy Guede ha continuato a negare di aver ucciso Meredith e di "aver chiesto scusa alla sua famiglia per non aver chiamato in tempo i soccorsi". L'ivoriano è in carcere dal 20 novembre del 2007: sta scontando una pena di 16 anni per "concorso in omicidio", anche se ad oggi non è ancora noto chi altri avrebbe partecipato all'assassinio di Meredith. Guede presto potrà usufruire di permessi per uscire: "In prigione ho tenuto sempre un atteggiamento corretto, mi sono impegnato nello studio, spero che i giudici ne tengano conto".

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