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L'omicidio Meredith Kercher

Omicidio Meredith Kercher, il legale della famiglia: “Restano i dubbi sulle assoluzioni”

L’avvocato Francesco Maresca, che rappresenta i genitori della studentessa inglese uccisa a Perugia nel 2007, sulla decisione della Corte d’Appello di Firenze di rigettare la richiesta di risarcimento avanzata da Raffaele Sollecito: “Questa vicenda rimarrà nella storia della giustizia italiana per tutti i dubbi irrisolti che lascia”.
A cura di Ida Artiaco
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Non c'è pace per la famiglia di Meredith Kercher, la studentessa britannica uccisa a Perugia la sera del primo novembre 2007. "La Corte d'Appello di Firenze ha confermato l'incertezza legata all'assoluzione di Raffaele Sollecito e di Amanda Knox, che rimarrà nella storia della giustizia italiana per tutti i dubbi irrisolti che lascia". Così ha parlato l'avvocato Francesco Maresca, che rappresenta i genitori della vittima, sulla decisione dei giudici del capoluogo toscano di respingere la richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione da parte del giovane pugliese. Il ragazzo era infatti stato assolto in via definitiva dall'accusa di concorso in omicidio di Meredith, e pertanto aveva chiesto 516mila allo Stato Italiano quale forma di risarcimento per i quattro anni trascorsi ingiustamente in carcere.

Ma la famiglia Kercher non si dà ancora pace. Secondo il legale, "indicare le dichiarazioni e il comportamento dei due giovani come giustificazione della custodia cautelare e ricordare il fatto che la Cassazione li ha posti comunque nella casa del delitto fa veramente pensare che questa assoluzione doveva essere dichiarata a tutti i costi". Sollecito, insieme alla sua ex fidanzata, l'americana Amanda Knox, era stato proclamato estraneo al delitto dopo un tumultuoso iter giudiziario, cominciato nel 2007, all'indomani dell'omicidio di Meredith e terminato con un pronunciamento della Corte Suprema.

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