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L'omicidio Meredith Kercher

Omicidio Meredith: sull’arma del delitto il dna di Amanda, ma non della vittima

Per le difese degli imputati questo risultato è una prova a loro favore. Sulla lama del coltello che si ritiene abbia ucciso a Perugia la studentessa inglese ci sarebbero solo tracce di Amanda Knox.
A cura di Susanna Picone
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Update – I risultati della perizia. È stato depositato il risultato della perizia che gli esperti hanno effettuato  sul coltello trovato a casa di Sollecito e considerato l’arma del delitto di Meredith Kercher. E sono state confermate le indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. La perizia ha ribadito che è di Amanda Knox la traccia di dna individuata sul coltello, ma lo stesso accertamento non ha riscontrato la presenza del codice genetico della vittima. Gli esperti dei Ris hanno evidenziato sul coltello “la presenza di una quantità estremamente esigua di materiale genetico derivante dal contributo di uno o più soggetti femminili”, in un campione “in condizioni analitiche complesse (low-template Dna o low copy number)”. Non riscontrando la presenza di tracce genetiche di Meredith Kercher, la nuova perizia rafforza così le tesi delle difese. “Questa perizia esclude categoricamente che il coltello sia l'arma del delitto”, ha annunciato Giulia Bongiorno, l'avvocato di Sollecito, “l'ennesima prova che non c'è alcun collegamento tra Raffaele e l'omicidio di Meredith Kercher, dopo la perizia sul gancetto del reggiseno che aveva escluso anche in quel caso la presenza del Dna di Sollecito”. Bongiorno ha evidenziato come quel collegamento sia cancellato anche dal fatto che sul coltello non siano state riscontrate tracce del codice genetico né della vittima né di Rudy Guede, condannato definitivamente per l'omicidio. Di diverso avviso i legali della famiglia Kercher. Per l’avvocato Francesco Maresca la perizia conferma quello che era stato ufficiosamente anticipato e cioè che è stato provato che il coltello è stato usato dalla Knox “e tale elemento, valutato insieme a quelli già presenti, permette di ipotizzare la responsabilità degli imputati”.

I risultati della perizia effettuata dagli esperti del Ris di Parma sul coltello trovato a casa di Raffaele Sollecito (e considerato l’arma che uccise la studentessa inglese Meredith Kercher) non sono ancora noti ma, secondo alcuni indiscrezioni, rappresenterebbero un punto a favore della difesa degli imputati. Questo perché, a quanto pare, sulla lama di quel coltello sarebbero state trovate solo delle tracce di una dei due accusati del delitto, l’americana Amanda Knox, ma non ci sarebbero tracce della stessa vittima. Dunque Amanda potrebbe aver usato quel coltello, ma solo per compiere qualche operazione nella cucina di Sollecito e non per uccidere la sua coinquilina.

La sentenza entro fine mese – Nei giorni scorsi, secondo quanto si apprende, dopo che la prima analisi richiesta dai giudici di Firenze aveva dato esito negativo, il quesito – che inizialmente chiedeva di comparare il Dna isolato sulla lama con il profilo genetico di Meredith e di Rudy Guede (in carcere con una condanna a 16 anni per l’omicidio) – è stato ampliato con l’indicazione di comparare il profilo genetico anche con quello dei due imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito. I due, lo ricordiamo, si trovano nuovamente sotto processo alla Corte di secondo grado di Firenze dopo che la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la loro sentenza di assoluzione. La sentenza dovrebbe arrivare entro la fine del mese prossimo.

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