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L'omicidio di Melania Rea

Omicidio Melania Rea: Parolisi condannato a 30 anni in Appello

Ridotta la pena per l’ex caporalmaggiore che in primo grado era stato condannato all’ergastolo per la morte della moglie.
A cura di Antonio Palma
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La corte d’appello dell’Aquila ha condannato Salvatore Parolisi a trent’anni per l'omicidio della moglie Melania Rea avvenuto nell'aprile 2011 nel bosco di Ripe di Civitella. Il verdetto è arrivato in serata dopo quasi  nove ore di camera di consiglio. Dopo l’udienza di questa mattina, che era durata circa due ore, infatti, i giudici alle 11,30 si erano ritirati in camera di consiglio per emettere la sentenza anticipando che non sarebbe arrivata prima delle 18.30. Niente ergastolo per l'ex militare Parolisi che nel processo di primo grado era stato condannato al carcere a vita, la Corte d'appello infatti ha deciso di ridurre la pena che era stata inflitta in primo grado all'ex caporalmaggiore perché non ha riconosciuto le aggravanti.

“Eravamo sicuri di questo esito ma c'è rammarico di non sapere la verità e c'è una tristezza generale per tutto quello che è successo. Per noi non è assolutamente una vittoria” ha dichiarato lo ha zio di Melania Rea. "Abbiamo lottato per arrivare fin qui, abbiamo creduto nella giustizia, ora è arrivata questa sentenza tanto attesa” sono invece le parole del fratello di Melania. “È stata dura” è stato l’unico commento di uno dei sei giudici popolari della Corte d'Assise d'Appello .

"Salvatore si aspettava qualcosa di diverso, ora non ci resta che accettare il verdetto, non ci resta che attendere le motivazioni" così ha commentato uno dei legali di Parolisi, Nicodemo Gentile, dopo aver ascoltato la sentenza dei giudici all'uscita della Corte d'Appello dell'Aquila. "È importante aver eliminato l'ergastolo ma ci aspettavamo una sentenza leggermente più umana" hanno spiegato gli avvocati difensori assicurando "Siamo gente abituata a lottare, i processi penali finiscono in Cassazione, ci sono sentenze di condanna che possono essere ribaltate. C'è amarezza perché la pena, anche se di trent'anni, è severa. Ma non ci fermeremo".

Il procuratore generale Romolo Como aveva chiesto la conferma all’ergastolo, nel corso della prima udienza del processo d’appello. La difesa di Parolisi invece aveva ribadito l’innocenza dell’ex caporalmaggiore sostenendo che anche nel caso in cui l’uomo fosse stato ritenuto “l’ergastolo sarebbe comunque una pena smisurata, che non terrebbe conto degli orientamenti di altri giudizi”. Il legale della famiglia di Melania  Rea, Mauro Gionni, durante l’udienza ha mostrato un video di Parolisi sullo stesso luogo del delitto mentre dondola la figlia Vittoria con gli stessi abiti del giorno in cui è avvenuta la morte della donna e una video chat con l'amante, fatto quattro giorni prima di inviare la lettera che secondo la difesa Parolisi avrebbe scritto alla moglie di volerle bene.

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