Omicidio Mattia Caruso, Valentina Boscaro rischia l’ergastolo: “Non potrò più rivedere mia figlia”
Col passare dei giorni si rende conto sempre di più di quanto accaduto e delle conseguenze Valentina Boscaro, la donna rea confessa dell’omicidio del fidanzato Mattia Caruso, ucciso alla fine di settembre con una coltellata nella sua auto ad Albano Terme, in provincia di Padova.
Dalla sua abitazione di Montà, sempre nel padovano, dove è in stato di fermo con il braccialetto elettronico, la 31enne infatti ha compreso che il gesto potrebbe costarle una lunga pena in carcere ma anche l’impossibilità di rivedere la figlioletta avuta da una precedente relazione.
“Non rivedrò più mia figlia” avrebbe infatti urlato in lacrime Valentina Boscaro rendendosi conto che per lei ormai diventerà sempre più difficile poter vedere la bimba che è rimata in un’altra città col padre, nonostante il giudice abbia disposto per lei i domiciliari proprio in quanto madre di una bimba minore di 6 anni.
Come rivela il Mattino di Padova, del caso si sta occupando ora anche il Tribunale dei Minori di Venezia per capire se e come autorizzare eventuali incontri tra mamma e figlia in un contesto “protetto” durante le indagini.
Indagini che si prevedono lunghe visto che si dovranno attendere ora i risultati dell’autopsia sul corpo di Mattia oltre agli accertamenti scientifici dei carabinieri del Ris su arma del delitto e auto e i rilievi tecnici sui cellulari di assassina e vittima da parte dei consulenti nominati dalla procura.
Valentina Boscaro che attenderà gli sviluppi dell’inchiesta in casa sua, è accusata di omicidio volontario aggravato e non potrà richiedere riti alternativi: rischia da 14 anni di carcere all'ergastolo.
Molto dipenderà da quanto emergerà da inchiesta e processo sulla dinamica esatta dell’accaduto. Su quanto raccontato dalla donna infatti restano molti punti oscuri. Valentina ha detto di aver colpito Mattia mentre lui guidava a forte velocità “strattonandomi per gli slip”.
Caruso è stato colpito al cuore con un solo fendente che lo ha ucciso in pochi minuti, questo lascia dei dubbi sul fatto che sia riuscito ad accostare in una piazzola di sosta senza sbandare. Al momento inoltre non vi sono segni di altre ferite che possano far pensare a una difesa né a una lite sfociata nell’aggressione mortale.
Resta da capire anche la matura del loro rapporto descritto da tutti come molto conflittuale e con precedenti aggressioni anche se nesso dei due ha mai sporto denuncia l'uno nei confronti dell'altra.