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Mattia Caruso ucciso dalla fidanzata Valentina

Omicidio Mattia Caruso, dall’incappucciato al sangue: tutte le bugie della fidanzata Valentina Boscaro

Tante le bugie raccontate da Valentina Boscaro, la 30enne che ha confessato di aver ucciso il fidanzato Mattia Caruso. Gli inquirenti indagano sul rapporto tra i due e sulle violenze passate.
A cura di Chiara Ammendola
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Valentina Boscaro e Mattia Caruso
Valentina Boscaro e Mattia Caruso
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Un'ora è mezza di bugie poi il crollo: “L'ho ucciso io, l'ho colpito al petto con un coltello”. È una storia di violenza e tossicità quella di Mattia Caruso, il 30enne ucciso dalla fidanzata nella notte tra domenica e lunedì scorsi. Valentina Boscaro ha confessato di aver colpito a morte il compagno al culmine di una lite, l'ennesima, degenerata in un'aggressione fisica da parte di Mattia.

“Era strafatto di cocaina”, avrebbe spiegato ai carabinieri del Nucleo investigativo di Padova che l'hanno poi fermata con l'accusa di omicidio volontario.

Secondo quanto emerso dalle indagini sembra che Valentina non fosse nuova a episodi di violenza nei confronti del fidanzato col quale aveva un rapporto burrascoso che andava avanti da circa due anni. Entrambi, secondo il racconto fornito da alcuni amici della coppia, erano stati oggetto di aggressioni da parte dell'altro, principalmente per motivi di gelosia.

“Una volta lei lo ha ferito con delle forbici ai testicoli – ha raccontato un amico di Mattia intervistato da Corsera – perché aveva scoperto dei messaggi che lui aveva inviato a un'altra ragazza”.

E ancora in un'altra occasione sembra che il 30enne avesse colpito con una pistola giocattolo la fidanzata e un amico col quale pensava lo stesse tradendo. Episodi che però non avevano mai spinto nessuno della cerchia degli amici dei due a pensare che Valentina potesse fare realmente del male al fidanzato.

I due vivevano insieme da non molto tempo, dopo che lui era andato via di casa perché la sua famiglia non accettava quella fidanzata che ritenevano problematica e poco adatta a lui.

Ora gli inquirenti dovranno chiarire cosa sia accaduto quella sera quando i due sono rientrati in auto dopo una serata trascorsa in località Laghi Sant’Antonio di Montegrotto Terme, in provincia di Padova: a incastrare Valentina sono state le bugie raccontate alle forze dell'ordine intervenute sul posto dopo la chiamata di alcuni passanti che hanno notato il corpo di Mattia in auto.

La 30enne ha infatti raccontato di aver visto un uomo incappucciato aggirarsi nel parcheggio e che quest'ultimo probabilmente aveva litigato col fidanzato prima di aggredirlo: ma nel parcheggio gli agenti della Scientifica non hanno rinvenuto alcuna traccia di sangue, così come le telecamere non hanno mai inquadrato alcun uomo fuggire da quel luogo. Un castello di bugie crollato in una confessione.

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