Omicidio Matteuzzi, la mamma di Padovani lo difende: “Lui non è quella persona, impensabile finisse così”
"Mio figlio stava male, avevo capito che quella relazione non funzionava ed io lo rimproveravo sempre quando Alessandra mi diceva che faceva cose sbagliate". Sono le parole della mamma di Giovanni Padovani, Virginia Centini, in aula al processo contro suo figlio per l’omicidio pluriaggravato della sua ex compagna Alessandra Matteuzzi, il 23 agosto del 2022
Alessandra mi ha detto che aveva paura, che non voleva morire. Ma era un contesto particolare, di alti e bassi della loro storia d’amore, basata su una forte attrazione reciproca, ma da parte di due mondi incompatibili. Era impensabile per me che sarebbe finita così, con una tragedia così. Giovanni non è quella persona, non mi sarei mai immaginata”, lo ha difeso la madre.
La Centini ha risposto così alle domande dell'avvocato di parte civile Antonio Petroncini, ripercorrendo la relazione del figlio con la donna uccisa a martellate e colpi di panchina sotto casa a Bologna, in via dell'Arcoveggio.
Una testimonianza, quella della donna davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Domenico Pasquariello, sottolineata da brusii ripetuti nel pubblico, dove erano presenti parenti e amici della vittima. Tanto che una persona è stata cacciato dal presidente. “Ci vuole rispetto, il dolore è da entrambe le parti”, ha commentato il giudice.
La madre dell'imputato ha quindi ammesso di sapere dei litigi tra il figlio e la compagna, che spesso Alessandra si sfogava con lei per “stupidaggini” che faceva il figlio. E lei interveniva per dirgli di smetterla. “Volevo fare da paciere”, ha detto. Con una convinzione: “Io sapevo calmarlo. Se mi avesse chiamata quel giorno (quello dell’omicidio, ndr) l’avrei fatto tornare a casa da me”.
Io gli dicevo: ‘Giovanni lascia perdere, stai nel tuo'. Non trovava più pace, dopo che lui e Alessandra si erano lasciati ogni cinque minuti mi telefonava per vedere se l'avevo sentita o se sapevo se stava con altre persone – ha raccontato la donna -. Voleva che la chiamassi e cercassi di capire dai rumori intorno a lei, dove si trovava, ad esempio nel bar dei cinesi, e se era con qualcuno".
In aula sono stati letti alcuni messaggi che la vittima inviò alla madre di Padovani. Come quelli, del primo luglio 2022, quando Alessandra le scrisse: "Vivo nella paura. Con me non si sta comportando nel modo giusto e io vivo nel terrore di dire o fare qualcosa di sbagliato ogni minuto e ho paura che lui si arrabbi".
La Centini ha anche detto: "Succedevano queste cose. Mi chiamavano la stessa giornata, prima uno e poi l'altro, lamentandosi uno dell'altro. Lei diceva che Giovanni alzava la voce, secondo lei aveva un comportamento poco idoneo, Giovanni lo stesso. Poi il giorno dopo erano felici insieme. Erano incompatibili, se non per una forte attrazione sessuale".
La prossima udienza è stata fissata per il 20 novembre. Padovani è accusato di omicidio aggravato da premeditazione, futili motivi, legame affettivo e stalking. Attualmente è recluso in un istituto detentivo psichiatrico di Reggio Emilia.