Omicidio Mastropietro, l’accusa: “Pamela usata da Oseghale per le sue voglie e poi uccisa”
"Ha soddisfatto le sue voglie e poi l'ha uccisa", così nell'aula del Tribunale di Macerata dove si sta celebrando l'udienza finale del processo a Innocent Oseghale , il procuratore Giovanni Giorgio. La corte si ritirerà oggi per esprimere il verdetto sull'omcidio di Pamela Mastropietro, ma intanto accuasa e difesa si sono avvicendata nell'ultimo match. Nodo della questione, la violenza sessuale contestata dall'accusa e respinta dalla difesa come rapporto consensuale.
La difesa prova a smontare l'accusa di stupro
La scorsa udienza, infatti, l'avvocato Umberto Gramenzi, difensore dell'imputato, aveva affermato che per la difesa il rapporto sessuale tra Pamela e il nigeriano era stato consenziente sottolineando il fatto che dopo l'allontanamento dalla comunità, Pamela aveva avuto rapporti sessuali con altri due uomini. Così non è per l'accusa, per la quale la prova della violenza sarebbe nel fatto che Pamela aveva avuto con altri rapporti protetti, ma non con Oseghale. Non si capisce "perché mai Pamela avrebbe dovuto decidere di avere solo con Oseghale un rapporto non protetto" dice la pm Stefania Ciccioli che, a supporto della tesi dello stupro, punta l'attenzione sul fatto che i resti di Pamela siano stati lavati con la candeggina e alcune parti non sono state più trovate, a riprova della volontà di "cancellare le prove".
Pamela era stata drogata
"Oseghale ha strumentalizzato Pamela come un giocattolo: si era ripresa, ma era in stato confusionale dovuto alla droga, lui frettolosamente ha soddisfatto le sue voglie sessuali inducendola a un rapporto sessuale non protetto". Ha detto il procuratore Giovanni Giorgio. "Pamela ha subito violenza, Pamela si drogava non per vizio ma per la patologia psichiatrica della quale soffriva, voleva scappare ed è stata uccisa". Ha detto l'avvocato Marco Valerio Verni.
La richiesta: ‘ergastolo'
A proposito delle intercettazioni tra i nigeriani amici di Oseghale, in cui si diceva che l'imputato aveva offerto la ragazza anche a uno di loro che però aveva rifiutato, dicendo che non gli piacevano le ragazze bianche, Marco Valerio Verni ha osservato: "Può anche darsi che a Pamela non interessasse sessualmente l'uomo di colore, è strano? – ha sottolineato ribadendo che il rapporto non fu consensuale – Oppure è politicamente scorretto affermare ciò?". La richiesta del pm nei confronti dell'imputato è la condanna all'ergastolo.