Omicidio Lorys, Veronica Panarello rinviata a giudizio per calunnia ai danni del suocero
Veronica Panarello è stata rinviata a giudizio con udienza fissata per il 26 novembre. Lo ha deciso il giudice Ivano Infarinato al termine dell'udienza preliminare al tribunale di Ragusa dove si è discusso dell'accusa di calunnia ai danni dell'ex suocero Andrea Stival, per il quale è stata accolta la costituzione di parte civile presentata dal legale, l’avvocato Francesco Biazzo. Panarello oggi si è presentata in aula, con i capelli raccolti, vestita di scuro e senza occhiali. Assente invece l'ex suocero. Durante la lettura della sentenza di appello che ha condannato Veronica a 30 anni di carcere per l'omicidio di Lorys, il 5 luglio 2018, Veronica si scagliò contro l'ex suocero, minacciandolo anche di morte e continuando ad accusarlo di aver commesso il delitto per il quale è stata condannata.
Voglio avere notizie di mio figlio
Veronica "pensa continuamente a Lorys e a suo fratello più piccolo". Lo ha detto l'avvocato l'avvocato Pia Giardinelli dello studio Villardita, legale di Veronica Panarello, al termine dell'udienza. Riguardo al secondogenito della Panarello e di Davide Stival, il fratellino minore di Lorys, Veronica ha fatto sapere di non avere "più alcuna notizia dallo scorso mese di agosto" nonostante quanto disposto dai giudici in fase di separazione con il marito. "Voglio avere notizie e foto del mio bambino: è dallo scorso agosto che non ne ricevo più. È mio figlio e mi manca da morire". Secondo i legali Veronica sarebbe più "determinata nel difendere se stessa", sempre "più forte nel dirsi innocente".
La versione di Veronica
"Quando io e Andrea Stival siamo entrati a casa c’era la TV accesa e Lorys – ha raccontato Veronica – era molto agitato perché aveva scoperto la nostra relazione e voleva dire tutto al padre. Andrea era contrariato e ha iniziato a discutere con mio figlio, poi mi ha chiesto qualcosa per farlo calmare e bloccarlo nel suo intento di chiamare il papà, e io gli ho portato le fascette con le quali ha legato i polsi al bambino. Poi io mi sono allontanata perché in quel momento mi ha chiamato Davide. Non gli ho detto che con me c’era sua padre e ho cercato di chiudere quanto prima, lasciando il telefono sul letto. Così – ha continuato – sono tornata in camera e in quel momento ho visto Andrea che stringeva un filo intorno al collo di Lorys. Sono rimasta pietrificata con gli occhi di mio figlio che mi guardavano sbarrati come a implorarmi aiuto, ma non sono riuscita a fare nulla, sono rimasta immobile, incredula".