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Omicidio Lorys Stival

Omicidio Lorys, oggi Veronica Panarello torna in aula

Veronica di nuovo sul banco degli imputati per un altro crimine. La mamma di Santa Croce Camerina è chiamata a rispondere dell’accusa di minacce contro Andrea Stival, l’ex suocero che la donna ha indicato falsamente come il vero assassino del figlioletto Lorys, ucciso a otto anni, il 29 novembre del 2014.
A cura di Angela Marino
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Veronica Panarello di nuovo sul banco degli imputati per un altro crimine. La mamma di Santa Croce Camerina è chiamata a rispondere dell'accusa di minacce contro Andrea Stival, l'ex suocero che la donna ha indicato falsamente come il vero assassino del figlioletto Lorys Stival, ucciso a otto anni, il 29 novembre del 2014. Veronica è accusata anche di calunnia ai danni Stival.

Le minacce in aula

Veronica deve rispondere dell'accusa di minacce ai danni del suocero per quanto avvenuto durante la lettura della sentenza di Appello che l'ha condannata a 30 anni, il 5 luglio 2018, quando gli ha urlato: "Sei contento? E allora sai che ti dico? Prega Dio che ti trovo morto perché ti ammazzo con le mie mani, ti ammazzo con le mie mani!".  Il processo è stato rinviato preliminarmente al prossimo 19 giugno affinché sia incardinato dal competente presidente del Tribunale monocratico. In aula erano presenti il padre di Veronica Panarello, il difensore della donna, l'avvocato Francesco Villardita, e il legale del suocero, il penalista Francesco Biazzo che assiste Andrea Stival che nel processo è parte lesa. "Una traduzione da Torino, dove è detenuta – ha commentato l'avvocato Villardita – che non è servita ad alcunché. Speriamo che rimanga qualche giorno nell'istituto penitenziario di piazza Lanza a Catania in modo da poterla andare a trovare per un colloquio. Non ci vedevamo da tempo. Oggi abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola e l'ho trovata in discrete condizioni".

Le accuse di Veronica al suocero Andrea Stival

Lo stesso Andrea Stival, poco prima della sentenza definitiva di Cassazione lo scorso 21 novembre, ha chiarito ancora una volta a Fanpage.it la natura dei rapporti con la giovane nuora: Nessun coinvolgimento con Veronica, mai. La 31enne lo aveva chiamato in causa alcuni mesi dopo la tragedia, accusandolo di essere il vero assassino di Lorys e di averlo ucciso perché lui non rivelasse al papà, Davide, di aver assistito a momenti di tenerezza tra il nonno e la mamma. Ecco il racconto che fece agli inquirenti:

Quando siamo entrati a casa c’era la TV accesa e Lorys molto agitato perché aveva scoperto la nostra relazione e voleva dire tutto al padre. Andrea era contrariato e ha iniziato a discutere con mio figlio, poi mi ha chiesto qualcosa per farlo calmare e bloccarlo nel suo intento di chiamare il papà, e io gli ho portato le fascette con le quali ha legato i polsi al bambino. Poi io mi sono allontanata perché in quel momento mi ha chiamato Davide. Non gli ho detto che con me c’era sua padre e ho cercato di chiudere quanto prima, lasciando il telefono sul letto. Così, sono tornata in camera e in quel momento ho visto Andrea che stringeva un filo intorno al collo di Lorys. Sono rimasta pietrificata con gli occhi di mio figlio che mi guardavano sbarrati come a implorarmi aiuto, ma non sono riuscita a fare nulla, sono rimasta immobile, incredula. Solo dopo ho preso le forbici per togliergli le fascette ai polsi, pensando che se non le avesse avute avrebbe potuto difendersi. Da li sono stata come un burattino nelle mani di Andrea. È stato lui a dirmi cosa fare, sono scesa in auto mentre lui ha portato il bambino in braccio e l’ha adagiato accanto me. Io l’ho coperto con un plaid di topolino. Andrea si è seduto nuovamente dietro. Siamo andati al canalone e abbiamo adagiato Lorys sul muretto, non ho visto quando è caduto. Poi lui si è fatto lasciare e mi ha detto di andare al corso di Bimby come se nulla fosse. Ho ubbidito, non so perché.

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