Omicidio Lorys, Veronica Panarello: “Mio marito mi ha dato un pugno in carcere”
Le indagini relative al delitto del piccolo Lorys Stival di Santa Croce Camerina si arricchiscono di nuovi elementi che, questa volta, si riferirebbero al contrastato rapporto tra Veronica Panarello e il marito, Davide Stival. Secondo quanto raccontato dall’avvocato della donna, Francesco Villardita, e riportato su Libero Quotidiano, durante l'ultima visita in carcere "c'è stata parecchia tensione. Il marito le ha dato un pugno al mento. Ha tentato di dargliene un altro, lei lo ha bloccato". Versione smentita dal legale dell’uomo, Daniele Scrofani, che spiega al Giornale: "Da giorni registro un'intensificata aggressività nei confronti di Davide, con accuse infondate. Si è perso di vista che è parte offesa. Non c'è stato un pugno, cosa che avrebbe obbligato le guardie a segnalare agli organi preposti. E' stato un momento di nervosismo tra coniugi con un leggero contatto fisico da parte di Davide. Sembra che si voglia spostare l'attenzione".
Rapporto turbolento tra Veronica e il marito
Che il rapporto tra Veronica, accusata dell’omicidio per strangolamento e dell’occultamento del cadavere il del figlio Loris, 8 anni, e il marito Davide si fosse inasprito negli ultimi tempi lo si era capito anche dall’intervista a Mattino 5 della madre della donna, la signora Carmela Guzza. Quest’ultima ha affermato che l'uomo avrebbe chiesto a sua figlia di mentire sulla dinamica dell’omicidio del piccolo, o meglio, di non continuare a proclamare la propria innocenza. Veronica avrebbe rifiutato con forza tale richiesta e Davide avrebbe reagito violentemente: “Perché non ti ammazzi?”avrebbe urlato l'uomo alla moglie al culmine del loro litigio. C'è da dire che sempre Veronica ha chiesto agli inquirenti di indagare sui membri della famiglia del marito.