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Giampaolo Amato, medico arrestato a Bologna

Morte dottoressa Linsalata, l’amante del marito voleva denunciarlo: “Non sta più bene con la testa”

Per i giudici, Giampaolo Amato era ossessionato dall’amante e avrebbe cercato di riconquistarla tempestando la donna di chiamate e messaggi fino a spingerla a minacciare denuncia quando si era presentato sotto casa sua.
A cura di Antonio Palma
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Amato e la moglie Isabella Linsalata
Amato e la moglie Isabella Linsalata
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L’amante di Giampaolo Amato, il medico bolognese arrestato un anno e mezzo dopo la morte della moglie Isabella Linsalata, voleva denunciare l’uomo perché temeva per la sua incolumità dopo averlo lasciato. La circostanza è evidenziata nell’ordinanza di custodia cautelare per l’oculista accusato ora dell’omicidio della moglie per avvelenamento.

Nel provvedimento che ha portato in carcere l’uomo, infatti, il gip ha allegato alcune intercettazioni telefoniche successive alla morte della ginecologa in cui il medico accusa e insulta l’amante, che non vuol saperne di riallacciare i rapporti, ma anche altre i cui la donna minaccia di denunciarlo e confida un’amica di temere per la sua incolumità. Secondo il gip, l’’indagato avrebbe riversato sulla donna un “rabbiosa acredine al punto di farle temere per la propria incolumità”.

Per il Gip Amato era ossessionato dall'amante

Per i giudici, l’uomo era ossessionato dall’amante e avrebbe cercato di riconquistarla dopo la morte della moglie. Lei però, a conoscenza dell’inchiesta, lo avrebbe rifiutato scatenando la sua ira tanto da essere ritenuta dal Gip “a rischio di subire una sorte analoga a quella della Linsalata”. Considerazione emerse dalle intercettazioni come quelle in cui ad esempio lui la insulta dicendole “Sei una merda” o riferendosi a lei con epiteti come “bestia”.

Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta, Amato avrebbe tempestato la donna di chiamate e messaggi fino a spingerla a minacciare denuncia quando lui si era presentato sotto casa sua. Era giugno quando lei lo avvertì di voler chiamare i carabinieri. Un concetto ribadito più tardi al telefono: “Te lo avevo detto di non venire, perché mi fai paura in queste condizioni”. In altre conversazioni lei insiste perché lui vada da uno psichiatra.

Nessuna delle due donne lo aveva denunciato

La donna però non è mai arrivata a denunciarlo come del resto non lo ha mai denunciato la moglie che pensava di poter riallacciare il loro rapporto in crisi da tempo pur sapendo di essere tradita e sospettando che lui la stordisse con dei farmaci.

A questo punto però la donna aveva iniziato a sospettare fortemente di lui per la morte della moglie. “Ma secondo te, ci dobbiamo veramente iniziare a pensare, questo qua fuori di testa può aver fatto qualcosa quella sera?” diceva infatti la donna in una telefonata con un’amica. La stessa amica con la quale si consolava dicendo di non essersi trovata debole come la moglie, altrimenti avrebbe fatto la stessa fine.

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