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Omicidio Khrystyna Novak, il vicino condannato a 24 anni: le sparò alla testa per metterla a tacere

Pena ridotta in appello per Francesco Lupino, l’uomo che il 2 novembre 2020 uccise con un colpo di pistola alla testa la 29enne Khrystyna Novak nel Pisano.
A cura di Chiara Ammendola
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Khrystyna Novak e il suo assassino Francesco Lupino
Khrystyna Novak e il suo assassino Francesco Lupino

Pena ridotta in appello per Francesco Lupino, l'uomo di 49 anni che ha ucciso con un colpo di pistola alla testa la 29enne Khrystyna Novak, il cui cadavere è stato trovato il 20 maggio 2021, a Castelfranco di Sotto (Pisa), sei mesi dopo la sua scomparsa, avvenuta il 2 novembre 2020. La corte d'Appello di Firenze ha deciso una riduzione della pena da 29 a 24 anni per  il 49enne reo confesso dell'omicidio della giovane di origini ucraine.

“Volevo solo spaventarla”, aveva detto in un primo momento Lupino che ha riportato, negli anni, più versioni di quanto accadde quella sera nell'appartamento della sua vicina di casa. Ciò che è certo che a sparare fu proprio lui puntando la pistola contro Khystyna e premendo il grilletto: un colpo alla testa che non ha lasciato scampo alla 29enne. Il suo corpo fu trovato solo mesi dopo avvolto in un cellophane trasparente e chiuso con il nastro adesivo in un casolare abbandonato.

A portarla lì era stato lo stesso Lupino. Alla base del delitto il timore che la 29enne potesse denunciarlo. Era stata lei, sempre secondo il racconto del 41enne, a minacciarlo. Aveva scoperto tutto, che era stato lui a incastrare il fidanzato Airam Gonzales, facendolo arrestare dalla polizia per spaccio. Lupino lo aveva punito per aver interrotto i traffici illeciti al quale avevano dato vita insieme, ma che non trovavano l'accordo proprio di lei Khsystyna.

Fu lui stesso a raccontare di averla uccisa al pm Egidio Celano e alla Squadra Mobile di Pisa, dopo tre mesi di carcere e dopo che gli inquirenti avevano ritrovato anche il corpo della ragazza. Inizialmente, disse anche di aver agito sotto l’effetto di alcol e droga, poi in tribunale negò questa circostanza cambiando versione. Il fidanzato di Khrystyna è parte civile con l’avvocato Gabriele Dell’Unto. Parte civile anche l’associazione Penelope con l’avvocato Daica Rometta.

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