Omicidio Kercher, seconda laurea in carcere per Rudy Guede
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Rudy Guede sta per laurearsi per la seconda volta in carcere. L'unico condannato (in concorso con ignoti) per l'omicidio della studentessa Meredith Kercher, si prepara a discutere la tesi in narrazione cinematografica presso la facoltà di Storia e società dell’università di Roma Tre. Dal carcere di Viterbo, dove si è già laureato, da recluso, con 110 e lode in Scienze storiche del territorio e della cooperazione internazionale, Guede ha portato a termine un altro proficuo percorso di studi con la media del 28. Da quando ha iniziato il periodo di detenzione (è stato condannato a 16 anni), il giovane ivoriano si è distinto come detenuto modello e oggi lavora in una biblioteca del centro per gli studi criminologici di Viterbo, un lavoro esterno al carcere al quale è stato ammesso proprio per la buona condotta.
Il delitto Meredith Kercher
Unico condannato per il delitto di via della Pergola, a Perugia, avvenuto il 1º novembre 2007, Rudy Guede ha sempre negato di aver partecipato all'omicidio di Meredith, per cui erano stati condannati in primo grado i due fidanzati Amanda Knox e Meredith Kercher, salvo poi venire assolti. "Il primo novembre 2007, un ladro, Rudy Guede è entrato nel mio appartamento, ha violentato e ha ucciso Meredith. Ha lasciato tracce di DNA e impronte. È fuggito dal Paese, ed è stato poi processato e condannato. Nonostante ciò, un numero importante di persone non ha sentito il suo nome. Questo perché pm, polizia e giornalisti si sono concentrati su di me. I giornalisti chiedevano di arrestare un colpevole. Hanno indagato me mentre Guede fuggiva". Queste le parole riservate a Guede da Amanda Knox, rientrata per la prima volta in Italia dopo la scarcerazione per partecipare al Festival della Giustizia penale, dove è intervenuta sul tema del ‘processo mediatico'.
Rudy Guede a Storie Maledette
Guede, invece, ha detto la sua nella lunga intervista a Franca Leosini per il programma ‘Storie maledette'. "Nero trovato, colpevole provato' lo ha pungolato scherzosamente la giornalista e autrice Rai circa la sua ‘tesi' riguardo al processo Meredith. Secondo Guede, che si è sempre professato innocente, sarebbe stato scelto come capro espiatorio, in quanto quella notte si trovava nel casa del delitto, per dare un colpevole a un delitto che, dopo l'assoluzione della coinquilina e del fidanzato della vittima, sarebbe rimasto per sempre insoluto.