Omicidio Noventa, Freddy: “Isabella? Non l’ho uccisa in villa, è morta altrove”
A meno di un mese dalla discussione del ricorso in Cassazione, Freddy Sorgato, presenta attraverso i suoi legali una memoria difensiva, avanzando una tesi mai presa in considerazione prima d'ora. Secondo l'ex ballerino condannato per l'omicidio di Isabella Noventa, la ricostruzione degli inquirenti non sarebbe corretta, Isabella, secondo l'imputato, non sarebbe morta nella villetta di Noventa Padovana, per sua mano, ma nei terreni esterni. Così il Sorgato spiegherebbe l'assenza si tracce di sangue tra le pareti della sua vecchia casa e dove, secondo la sentenza che lo ha già condannato in due gradi di giudizio a 30, avrebbe assassinato Isabella colpendola con una mazzetta e soffocandola con un sacchetto. “È una tesi ridicola”, sbotta Paolo Noventa, fratello di Isabella e da cinque anni in prima linea per chiedere giustizia e verità sulla tragica scomparsa di sua sorella, il cui corpo non è mai stato fatto ritrovare.
Sono passati ormai quattro anni e mezzo dai quando Isabella venne vista per l'ultima volta in vita. La segretaria di Albignasego, quella sera del 15 gennaio 2016, uscì per una pizza con il suo ex, Freddy Sorgato con cui, nonostante i problemi, la frequentazione proseguiva a singhiozzo. Dopo una cena insieme i due erano avevano raggiunto in auto l'abitazione del Sorgato, dove, ad attenderla – secondo la supertestimone e complice Manuela Cacco – ci sarebbe anche Deborah Sorgato, sorella di Freddy. Dopo averla assassinata i fratelli avrebbero occultato il corpo in un luogo che si rifiutano di rivelare.
L’edificio è considerato teatro del delitto ed è proprio questo l'elemento contestato dalla difesa del Sorgato, che ha recentemente nominato un consulente tecnico che sia in grado di dimostrare che non sono stati utilizzati prodotti in grado di rimuovere le tracce di Isabella. Una circostanza che non testimonierebbe che Isabella non sarebbe morta tra quelle mura. La villa di proprietà di Freddy Sorgato e della sorella Debora è stata oggetto di sopralluogo subito dopo l’arresto dei due fratelli. Al suo interno non sono mai state trovate tracce biologiche della vittima, ovvero capelli, sangue e altri fluidi. Secondo gli inquirenti, l'addetta alle pulizie avrebbe provveduto a eliminare con solventi e altri agenti chimici, ogni traccia dal pavimento. Attualmente l’immobile si trova in asta fallimentare.