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Omicidio Indelicato, Nicoletta accoltellata da un soggetto mancino: come Margareta Buffa

Alcuni colpi sono stati inferti da soggetto mancino, proprio come Margareta Buffa, coimputata, con Carmello Bonetta, al processo per l’omicidio di Nicoletta Indelicato. La ragazza fu uccisa e data alle fiamme nelle campagne di Marsala un anno fa. Secondo l’autopsia, a sferrare i colpi, oltre al Bonetta, reo confesso, sarebbe stata una mano mancina, come quella di Buffa. La ragazza ha sempre negato di aver partecipato al delitto.
A cura di Angela Marino
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Alcuni colpi sono stati inferti da soggetto mancino, proprio come la Buffa. È quanto emerge al processo a carico di Margareta Buffa, la 30enne accusata di aver ucciso l'amica Nicoletta Indelicato la notte tra il 16 e il 17 marzo scorso. Margareta, accusato di aver commesso il delitto in concorso con il 34enne Carmelo Bonetta, ha sempre respinto ogni responsabilità, dichiarandosi vittima, al pari della 25enne, di Bonetta. Dall'esame medico legale sul corpo della ragazza, tuttavia, emerge che alcune delle 12 coltellate sul corpo della 25enne erano state inflitte con mano sinistra. Margareta è mancina. L'autopsia ha rivelato anche che la morte è stata cagionata dal taglio alla giugulare. Il corpo, invece, è stato dato alle fiamme dopo il decesso.

Risale allo scorso 16 dicembre la ricostruzione in aula della notte del 16 marzo, nel corso del processo a Carmelo Bonetta, giudicato in un processo separato dalla Buffa, con rito abbreviato. È stato proprio l'ex insegnante di ballo, reo confesso, a ripercorrere i movimenti di quella notte. Secondo la sua testimonianza, Margareta Buffa lo avrebbe raggiunto alle 23 di sabato sera 16 marzo, per mettere in atto il loro piano omicida. I due avevano infatti progettato di uccidere Nicoletta in una zona isolata, in contrada Sant'Onofrio, nella campagne marsalesi, luogo deserto, dove spesso le coppie andavano per trovare un po' di privacy. Arma del delitto era un coltello prelevato, secondo il Bonetta, dalla casa di Margareta. I due complici, stando a quanto raccontato da Bonetta, si sarebbero poi ritrovati al parcheggio comunale in Via Giulio Anca Omodei, dove Buffa avrebbe lasciato l'auto parcheggiata e aperta, in modo che lui si nascondesse nel bagagliaio, cosa che, a suo dire, avrebbe fatto.

Margareta, che nel frattempo aveva incontrato Nicoletta, sarbbe poi salita in quella stessa auto e si sarebbe diretta, con Nicoletta e il complice nascosto nel bagagliaio, a Sant'Onofrio. Proprio lì, poco dopo che le ragazze erano scese dall'auto, Bonetta, uscito dal portabagafli, avrebbe sorpreso Nicoletta con un colpo alla testa. Resa inerme la vittima, secondo il suo racconto, avrebbe poi infierito con il coltello, lasciando che fosse Margareta a infliggere alcuni colpi. Dopo, sempre secondo la testimonianza, avrebbe lasciato che Margareta cospargesse il corpo di Nicoletta di benzina e gli desse fuoco. Per Bonetta, che ha fatto ritrovare il corpo e l'arma del delitto, il pubblico ministero Maria Milia ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione.

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