Omicidio in Salento, 42enne ucciso davanti alla porta di casa: era con la fidanzata e il figlio neonato
Sarebbero state più persone a sparare a Luigi Guadadiello, ucciso nella tarda serata di martedì a Squinzano, in provincia di Lecce. Il 42enne era appena uscito di casa con la compagna, il figlio neonato e altri due familiari. Alla vista di individui “sospetti” che l’attendevano fuori casa, i parenti sarebbero subito rientrati nell’abitazione, mentre lui avrebbe tentato di fuggire a piedi.
Non c'è riuscito: dieci colpi d’arma da fuoco gli sono stati esplosi contro; uno di questi l'ha raggiunto a una gamba, mentre un altro, l'ha centrato tra torace e collo, non lasciandogli scampo. È questa la prima ricostruzione dell’agguato avvenuto ieri sera, intorno alle 21.30, in via Donizetti, nel comune salentino. Dieci i bossoli rinvenuti in via Donizetti dai carabinieri della sezione scientifica: due sono di una pistola calibro 7,65 e otto di una calibro 9 parabellum. Alcuni testimoni avrebbero riferito la presenza di un'auto scura di grossa cilindrata vista allontanarsi a velocità sostenuta.
Guadadiello era uscito dal carcere da circa 3 mesi dopo essere stato condannato a 16 anni per avere ucciso nel 2008 con due coltellate un 31enne di nazionalità marocchina che avrebbe violentato la sua compagna.
All'epoca 27enne fu giudicato col rito abbreviato, ottenendo così lo sconto di un terzo della pena. In particolare, difeso dagli avvocati Benedetto Scippa e Antonio Savoia, ottenne 16 anni di reclusione (15 per l'omicidio e uno per le lesioni provocate alla compagna della vittima che cercò di opporsi all'aggressione), confermati in Appello e poi in Cassazione.
Attenzionato dalla Procura anche per alcune vicende legate a traffico e spaccio di droga, non risultano altre condanne nel suo curriculum, ma solo un paio di procedimenti pendenti per evasione.