Omicidio Ilenia Fabbri, gli audio che inchiodano i due imputati: “Appena esco, facciamo tutto…”
"Una volta che esco dai dopo si fanno tutte le cose che bisogna fare, ok?". Questo il contenuto di un vocale su whatsapp scambiato tra i due imputati nel processo per l'omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne sgozzata il 6 febbraio nel suo appartamento di Faenza, nel Ravennate. Si tratta dell'ex marito Claudio Nanni, 54enne inquadrato quale mandante del delitto, e il sicario reo confesso Pierluigi Barbieri, alias ‘lo Zingaro', 53enne originario di Cervia ma domiciliato nel Reggiano. Secondo quanto riferito davanti alla Corte d'Assise di Ravenna dagli investigatori della squadra Mobile, le parole sono di Claudio Nanni. A quali "cose" allude? Per l'accusa non ci sono dubbi: l'omicidio dell'ex moglie. L'audio, riprodotto integralmente in aula, risale allo scorso 10 dicembre, periodo nel quale il meccanico si trovava in quarantena per Covid: era in attesa di tampone fissato per il 14; quindi, se negativo, sarebbe uscito di casa. Gli inquirenti hanno spiegato come, tramite la rubrica di whatsapp di Nanni, fossero arrivati al nome di Barbieri, uomo di corporatura robusta, rasato e alto 1.88: simile cioè alla descrizione fornita dall'unica testimone oculare, l'allora fidanzata della figlia della vittima rimasta a dormire quella notte nell'appartamento.
I precedenti tentativi di omicidio
Dalla messaggistica sono emerse anche altre due dettagli importati: conversando con una familiare, Nanni aveva fatto capire che tra il 13 e il 20 ottobre si trovava in Sicilia per un viaggio. Quindi il 30 ottobre era andato con la figlia a Roma per l'acquisto, poi saltato, di un'auto: entrambi i periodi sono stati indicati nella confessione di Barbieri come coincidenti con i due precedenti tentativi di uccidere la Fabbri (come dire che il Nanni in concomitanza si era costruito degli alibi). Gli agenti della polizia Scientifica, hanno inoltre ricostruito, grazie alle videocamere di sorveglianza, gli spostamenti dei due imputati sia sul luogo del crimine che in precedenti occasioni alla officina del Nanni.
Come è stata uccisa Ilenia Fabbri
E hanno collocato nel 17 marzo, giorno della confessione di Barbieri in Questura, il ritrovamento del manico in teflon di una mazzetta da muratore che il 53enne avrebbe portato con sé per uccidere la donna salvo poi accelerare l'azione con un coltellaccio da cucina recuperato in un lavello: su sua indicazione, il manico era stato ritrovato nella scarpata del cavalcavia 51 carreggiata nord dell'autostrada tratto Faenza-Imola. Da ultimo sono state mostrare in tribunale le immagini della scena del crimine dalle quali è possibile appurare che la vittima era stata aggredita nel letto della sua camera posta all'ultimo di tre livelli della casa. Ed era stata colpita pure lungo le scale, imbrattate da copiose tracce di sangue e ciocche di capelli.