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Omicidio Gucci, in libertà Patrizia Reggiani dopo 18 anni di carcere

L’ex moglie dell’imprenditore, assassinato a Milano nel 1995, è uscita da San Vittore in attesa dei servizi sociali. Due anni fa aveva rinunciato alla semilibertà per non voler lavorare, non avendolo “mai fatto in vita sua”.
A cura di B. C.
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Ha chiesto di lavorare alla ‘Bozart', un noto marchio di moda milanese. Patrizia Reggiani, salita agli onori delle cronache negli anni Novanta per aver fatto uccidere il marito Maurizio Gucci, è libera in attesa che il giudice di sorveglianza valuti la concessione dell'affidamento ai servizi sociali. La donna avrebbe dovuto scontare altri tre anni dietro le sbarre, essendo stata condannata a 26 di carcere. Il giudice di sorveglianza, in attesa di decidere la concessione dell'affidamento ai servizi sociali, ha disposto la sospensione della pena. La Reggiani è quindi libera. In precedenza, nel 2011, la donna aveva rinunciato alla semilibertà, cui avrebbe potuto accedere avendo già scontato metà della pena: una scelta motivata con il fatto che non se la sentiva di lavorare, non avendolo "mai fatto in vita sua", come lei stessa aveva risposto piccata ai giudici di sorveglianza del Tribunale di Milano, che le chiedevano come mai non avesse mai avanzato la richiesta per la semilibertà. Maurizio Gucci, l’ultimo erede della griffe con la doppia "G" incrociata, fu ucciso nel '95. Patrizia Reggiani arrestata nel gennaio del 1997.

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