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Omicidio Chiara Gualzetti a Monteveglio

Omicidio Gualzetti, disposta nuova perizia sul killer. Il papà di Chiara: “Perdonare? Per ora no”

Il gup del Tribunale dei minori di Bologna ha disposto l’incarico per una nuova perizia psichiatrica sul giovane accusato dell’omicidio di Chiara Gualzetti. Il papà a Fanpage.it: “Ho totale fiducia nella giustizia e sono sicuro che la verità verrà fuori”.
A cura di Beppe Facchini
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"Se c'è spazio per la parola perdono? Assolutamente no, almeno per ora". Interviene così ai microfoni di Fanpage.it Vincenzo Gualzetti, il papà di Chiara, la 15enne uccisa a giugno dello scorso anno a Monteveglio, vicino Bologna, da un suo coetaneo. Stamattina, dopo la prima udienza di metà aprile, il gup del Tribunale dei minori del capoluogo emiliano ha disposto l'incarico per una nuova perizia psichiatrica sul giovane accusato dell'omicidio, affidandola ad una professionista della città.

"Entro giugno dovrà essere depositata e messa a disposizione delle parti", spiega l'avvocato della famiglia Gualzetti, Giovanni Annunziata, il quale poi aggiunge: "Il 26 luglio ci sarà la discussione del processo e in quella data si potrebbe arrivare a sentenza".

"Ho totale fiducia nella giustizia e sono sicuro che alla fine la verità verrà fuori. Questa storia non può finire così", ha ripreso il papà di Chiara, che ha continuato: "Non bisogna mai porre limiti alla provvidenza ma per il momento non c'è spazio per il perdono. Un po' perché la vicenda è ancora relativamente fresca e un po' perché dall'altra parte si è continuato ad oltraggiare la memoria di Chiara: ci fosse stata qualche dimostrazione di solidarietà o di dispiacere per quanto accaduto, forse sarebbe stato diverso. Invece finora non è mai successo niente di simile. Anzi, si continua a non voler accettare l'idea che chi ha ucciso mia figlia debba pagare per quello che ha fatto, mentre noi siamo condannati a un vero e proprio ergastolo. Bisogna responsabilizzare un figlio che commette una cosa del genere: non stiamo parlando di una bici rubata, ma di qualcosa di molto molto più grave".

La nuova valutazione sul giovane accusato dell'omicidio di Chiara, chiesta e ottenuta dalla sua difesa ("È stato richiesto il giudizio abbreviato subordinato a una perizia psichiatrica" conferma ancora l'avvocato), si andrà così ad aggiungere ad altre quattro già messe nero su bianco nei mesi scorsi, tutte con la stessa conclusione. E cioè che il ragazzo è sempre stato lucido e perfettamente in grado di intendere e di volere, escludendo patologie o alterazioni psichiche al momento dell’omicidio. Nel corso degli interrogatori, però, il minore, oltre ad aver confessato l'assassinio, ha anche raccontato di essere stato spinto dal demone Samael, personaggio della serie Tv Lucifer. "Questa nuova perizia dovrebbe quindi smentire le altre già effettuate, fra l'altro da esperti importanti e di un certo rilievo – prosegue Vincenzo Gualzetti -. Leggendo bene tutta la storia si capisce però che si tratta di una persona che ha agito nel pieno delle sue facoltà, fra messaggi, telefonate, l'appuntamento, il cellulare distrutto, i depistaggi. Non è un pazzo che ammazza qualcuno e poi non ricorda più nulla. La mia speranza è che quindi anche questa perizia confermi tutte le altre".

"Quella di Chiara è una morte che non si può accettare – continua il padre della giovanissima vittima – e che ancora oggi è senza un perché, se non che lui voleva solo vedere cosa significava ammazzare un'altra persona. È sempre stato lucido, normale. E non ha mai dato alcun segno di essere fuori di testa". Vincenzo Gualzetti lo sottolinea anche in virtù di una conoscenza personale dello stesso ragazzo e i suoi genitori. "Possibile che nessuno si sia mai accorto di questi suoi problemi? Facciano comunque tutto ciò che la legge gli consente – conclude – così vedremo una volta per tutte come andrà a finire".

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