Omicidio Giordana Di Stefano, l’ex incastrato da un sms inviato al padre
È durata poche ore la fuga di Luca Priolo, il 24enne ex compagno di Giordana Di Stefano, giovane madre uccisa a coltellate a Nicolosi, in provincia di Catania. Il ragazzo è stato rintracciato nel pomeriggio di ieri a Milano. I carabinieri lo hanno trovato grazie a un sms inviato dallo stesso giovane a suo padre. Il ragazzo – hanno spiegato gli inquirenti durante la conferenza stampa dalla procura – ha chiesto il cellulare a un passante a Milano e ha inviato un messaggio a suo padre in cui gli scriveva che era scappato e di non preoccuparsi per lui. Il padre dell’assassino in quel momento era in caserma con i carabinieri e ha subito mostrato il telefono ai militari. Così è stato possibile risalire al proprietario del telefono e alla città da cui era partito il messaggio. Gli stessi militari dell'arma hanno inviato la foto dell'omicida ai colleghi di Milano che dopo 5 minuti, lo hanno bloccato e arrestato. Priolo ha poi confessato l’omicidio di Giordana Di Stefano, uccisa nel giorno dell’udienza preliminare del Gip del procedimento per stalking scaturito da una sua denuncia del 2013. Il 24enne ora risponde di omicidio volontario aggravato.
"Non vi erano elementi che potessero far presagire il tragico epilogo" – Priolo ha ammesso le sue responsabilità sostenendo di aver agito d’impulso e non con premeditazione. Dopo aver ucciso la mamma di sua figlia è fuggito in auto e si è recato a Milano dove avrebbe voluto prendere un treno per Lugano. I vestiti insanguinati che indossava quando ha ucciso Giordana sono stati ritrovati vicino a un centro commerciale mentre l’arma del delitto non è stata ancora ritrovata. I carabinieri stanno controllando palmo a palmo le campagne tra Belpasso e Nicolosi. Dopo l’arresto Priolo ha trascorso la notte in una cella di San Vittore e presto sarà interrogato dal gip del tribunale di Milano per la convalida del fermo. “Non vi erano elementi che potessero far presagire questo tragico epilogo. Ragazza e omicida si erano visti in ‘buona armonia’ e avevano festeggiato il compleanno della bimba ad agosto”, ha spiegato stamane il procuratore vicario di Catania.