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Omicidio Gianluca Monni a Orune, indagini a una svolta?

A un mese dall’omicidio del 19enne Gianluca Monni, ucciso a fucilate mentre aspettava il pullman per andare a scuola, le indagini potrebbero arrivare a una svolta. Continuano inoltre le ricerche di Stefano Masala, il 28enne di Nule di cui si sono perse le tracce la sera del 7 maggio.
A cura di Susanna Picone
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Esattamente un mese fa, era lo scorso 8 maggio, alle sette del mattino un ragazzo di 19 anni, Gianluca Monni, è stato ucciso a fucilate mentre aspettava il pullman per andare a scuola a Orune, in provincia di Nuoro. Un mese dopo, mentre il paese ricorda lo studente, le indagini sul delitto potrebbero arrivare presto a una svolta. A scriverlo oggi è il quotidiano La nuova Sardegna secondo il quale l’attenzione degli inquirenti non si è spostata da quella che è stata la prima pista: per trovare l’assassino di Gianluca Monni i carabinieri continuano, infatti, a lavorare su due fronti, Orune e Nule. Gli inquirenti ritengono che l’omicidio dello studente di Orune sia in qualche modo legato alla scomparsa di un altro ragazzo, il 28enne di Nule Stefano Masala. Di Stefano Masala non si hanno più notizie dalla sera del 7 maggio, dunque quella precedente al delitto di Orune, e la sua macchina è stata trovata il giorno successivo a Pattada, distrutta dal fuoco. L’auto (una Opel Corsa grigia) del ragazzo scomparso, secondo le testimonianze e in base ai filmati delle telecamere, sarebbe la stessa da cui sarebbero scesi i sicari di Gianluca Monni a Orune la mattina dell’8 maggio.

L'appello della famiglia di Steafano Masala – Intanto, in merito alla scomparsa di Stefano Masala sono intervenuti nelle ultime ore anche gli avvocati della famiglia del 28enne di Nule. “Come avvocati della famiglia di Stefano Masala rispettiamo il lavoro degli inquirenti, ma chiediamo che venga data risposta alle domande angoscianti che si pongono da ormai un mese, i parenti del ragazzo scomparso”, questo l’appello riportato da L’Unione sarda. “Purtroppo non ci sono novità e attendiamo – ha detto l’avvocato Gianfrancesco Piscitelli – una risposta all'istanza presentata in Procura a Nuoro per l'utilizzo di unità cinofile specializzate nella ricerca di cadaveri”. “Noi continuiamo a chiederci – ha concluso Piscitelli – dove è andato Stefano la sera del 7 maggio e quali siano stati i suoi movimenti con la Opel del padre, trovata poi bruciata a Pattada. Rispondendo a questa e altre domande, si potrà arrivare a capire che cosa è successo”.

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