Omicidio Genova, i killer di Mahmoud avevano comprato mannaia e coltello due ore prima del delitto
Mohamed Ali Abdelghani, detto Bob, e Mohamed Ali Abdelghani Ali, detto Tito, accusati dell'omicidio del diciannovenne egiziano Mahmoud Abdalla, avvenuto domenica 23 luglio in un appartamento a Genova, avevano comprato una mannaia e un coltello in un negozio di cinesi due ore prima del delitto.
È quanto emerge dall'indagini che sta conducendo la Procura della città ligure. Per questo motivo ora rischiano l'accusa di omicidio premeditato. I due, a cui al momento è contestato l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi, davanti al gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di convalida del fermo che si è tenuto oggi, mercoledì 2 agosto.
Con le due armi avrebbero ucciso, decapitato e mutilato – tagliandogli le mani – il giovane. Ad aiutare gli inquirenti nella ricostruzione dell'esatta dinamica di quanto successo ci sono anche le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza a Sestri Ponente che hanno ripreso Tito e Bob in due distinti momenti vicino ad un negozio cinese di Sestri.
Nel secondo filmato si nota un sacchetto contente un oggetto contundente che non era presente nelle prime immagini. Poco prima proprio dallo stesso negozio risulta emesso, dal registro della cassa, uno scontrino per l'acquisto di un coltello e di una mannaia.
Il sostituto procuratore Daniela Pischetola ha contestato per questo oggi ai due uomini il probabile acquisto di armi, accusa che ha portato i due indagati ad avvalersi della facoltà di non rispondere all'interrogatorio di convalida del fermo avvenuto nel carcere di Marassi dove sono reclusi.
Intanto, a causa del mare agitato, sono state sospese le ricerche della testa della vittima da parte dei carabinieri del nucleo subacquei che la stavano cercando lungo la scogliera della colmata a mare di Chiavari, a ponente della foce dell'Entella dove Bob, tramite il proprio avvocato difensore, ha detto che sarebbe stata gettata. A Chiavari è stata anche riaperta la barberia di corso Dante che era gestita da Tito: al lavoro ci sono altri egiziani.