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Omicidio Franco Lamolinara, la cronologia del rapimento in Nigeria

L’ingegnere di Gattinara era stato rapito, insieme al collega McManus il 12 maggio del 2011 da un comando di uomini armati. Le principali tappe della loro prigionia, dal video mostrato ad agosto all’uccisione di ieri in Nigeria durante il blitz delle teste di cuoio britanniche.
A cura di Susanna Picone
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L’ingegnere di Gattinara era stato rapito, insieme al collega McManus il 12 maggio del 2011 da un comando di uomini armati. Le principali tappe della loro prigionia, dal video mostrato ad agosto all’uccisione di ieri in Nigeria durante il blitz delle teste di cuoio britanniche.

Franco Lamolinara, l’ostaggio ucciso ieri durante un blitz delle teste di cuoio, era un ingegnere 47enne di Gattinara, in provincia di Vercelli, che da oltre dieci anni viveva e lavorava in Nigeria per una ditta di costruzioni. Ripercorriamo le tappe principali della sua storia da quando, lo scorso 12 maggio, fu rapito insieme a un altro ingegnere britannico.

Il 12 maggio 2011 Franco Lamolinara e Christopher McManus vengono rapiti – Era la notte tra il 12 e il 13 maggio 2011 quando i due ingegneri che insieme stavano lavorando su un progetto della Stabilini Visinoni Limited, un’azienda di costruzioni di Birnin Kebbi, nell’estremo nord-ovest della Nigeria, vengono presi in ostaggio da alcuni rapinatori armati che entrano nel loro appartamento “ignorando una grossa somma di denaro” che, secondo i racconti della Polizia dello Stato di Kebbi, si trovava in casa. Quella notte restarono coinvolti nel tentativo di rapimento anche un altro ingegnere nigeriano rimasto ferito da colpi di arma da fuoco e un collega tedesco, riuscito a scappare via scavalcando una rete metallica. Da quel momento iniziano i contatti con il presidente della Nigeria Goodluck Jonathan per assicurare il rilascio dei due ingegneri.

Ad agosto 2011 viene mostrato un video che ritrae gli ostaggi – A tre mesi dal rapimento viene inviato un video alla redazione dell’agenzia stampa France presse di Abidjan in cui vengono mostrati Lamolinara e McManus ancora in vita: i due ingegneri, nel filmato che dura circa un minuto, appaiono bendati e in ginocchio. Dietro di loro ci sono i rapitori col volto coperto e armati. 

A dicembre 2011 appare un nuovo video – Secondo la ricostruzione del The Telegraph, a dicembre 2011 appare un secondo video che ritrae il 28enne McManus insieme a tre uomini in abiti scuri e armati. L’appello dell’ingegnere al governo britannico è quello di rispondere alle richieste dei rapitori per poter tornare a casa.

Nel febbraio 2012 le teste di cuoio britanniche arrivano in Nigeria – Le forze di sicurezza britanniche sono arrivate nel Paese oltre due settimane prima del blitz tentato per liberare gli ostaggi ma i servizi segreti nigeriani sono venuti a conoscenza del luogo in cui erano tenuti in ostaggio Lamolinara e McManus solo 36 ore prima della operazione. A rivelare la località alle autorità nigeriane sarebbero stati alcuni terroristi di Boko Haram, arrestati martedì sera nel nord del Paese.

Il blitz dell’8 marzo 2012 a Sokoto – Ieri l’operazione autorizzata dal premier britannico David Cameron, partita alle 9 ora italiana dopo una riunione del Cobra, finita poi con la morte dei due ostaggi uccisi dagli stessi rapitori “con un colpo ravvicinato alla testa”. Operazione che ha scatenato tensione e polemiche tra il nostro Governo e quello britannico perché l’Italia sarebbe stata avvisata con una telefonata di Cameron a Monti solo a operazione conclusa. Secondo quanto ha annunciato il presidente nigeriano Jonathan i rapinatori sono stati arrestati.

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