Omicidio Francesca Deidda, depositata l’autopsia: “È l’ultimo pezzo mancante, ora si decida per il funerale”
È stata depositata l'autopsia effettuata nelle scorse settimane sul corpo di Francesca Deidda, la 42enne scomparsa il 10 maggio scorso da San Sperate, nel Cagliaritano, i cui resti sono stati trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125. A ucciderla sarebbe stato il marito, Igor Sollai.
"Questo dell'autopsia era l'ultimo tassello mancante ,giunto perfettamente nei termini. Con il ricomponimento definitivo dei poveri resti di Francesca, ora si potrà decidere la data del funerale", ha spiegato a Fanpage.it Gianfranco Piscitelli, legale del fratello della vittima, Andrea, che ha anche aggiunto che "a momenti arriverà il rinvio a giudizio per Sollai. L'appuntamento a mio avviso non potrà che essere in Corte d'Assise".
Solo qualche giorno fa, in occasione del Natale, l'avvocato Piscitelli aveva condiviso un lungo messaggio sul proprio profilo Facebook: "Per Andrea Deidda oggi non è Natale: un velo di tristezza offusca la gioia di queste festività. L'assenza di sua sorella Francesca e la certezza del non ritorno si fa sentire profondamente, lasciando un vuoto incolmabile. Il calore delle luci natalizie non riesce a scaldare il suo cuore avvolto dal dolore. I ricordi di una infanzia felice insieme, uniti davanti alle luci che adornano l'albero di casa scintillante e custode di regali e sorprese, affiorano, dolci e amari, come le melodie delle canzoni festive. Un nodo alla gola lo stringe, impedendo alle parole di esprimere appieno la sofferenza. Il pensiero costante rivolto a Francesca che non c'è più perchè barbaramente uccisa da quell'uomo che per oltre vent'anni ha amato, quell'uomo che doveva proteggerla, come falsamente le aveva giurato, rende ogni momento pesante. La speranza di un futuro sereno sembra lontana, un miraggio nel deserto del dolore. Giustizia e Verità per Francesca sono oramai affidati ad uomini che giudicheranno con i codici. Andrea, a cui sono vicino non come avvocato di fiducia ma come un fratello maggiore, non mi trasmette desideri di vendetta ma mi guarda triste ed indifeso e si chiede, mi chiede, "perché"!".
Secondo i risultati dell'autopsia, Francesca Deidda ha cercato di difendersi dai colpi, almeno 8, che il marito le aveva inferto alla testa con un martello, come dimostra la presenza di alcuni traumi sulle dita. Sollai aveva riconosciuto l'arma del delitto e indicato il punto dove aveva gettato il martello: sotto al ponte della Scafa.
Dagli accertamenti è arrivata anche la conferma che il cadavere è stato abbandonato quasi subito nelle campagne tra Sinnai e San Vito, un particolare già emerso con le risultanze ottenute dall'entomologo e dalle tracce di piante e terra repertate nel punto in cui è stato trovato il corpo. Sollai si trova in carcere a Uta con le accuse di omicidio volontario premeditato aggravato e occultamento di cadavere.