Omicidio Fossombrone, oggi l’autopsia sul corpo di Marina. La sorella: “Era terrorizzata dal cognato”
Verrà effettuata oggi l'autopsia sul corpo di Marina Luzi, la mamma di 40 anni uccisa con un colpo di pistola alla testa dal fratello del compagno, Andrea Marchionni, ex falegname attualmente disoccupato, nella casa dove abitava nella campagna di Fossombrone, nel Pesarese, prima che si presentasse nella locale caserma dei carabinieri per costituirsi con l'arma del delitto ancora tra le mani.
L'ispezione cadaverica consentirà di poter restituire la salma alla famiglia tanto che il funerale potrebbe essere fissato già il giorno dopo nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice per cui il Comune di Fossombrone ha già decretato il lutto cittadino. Anche perché sulla causa della morte non pare ci siano dubbi: la donna è stata freddata con un solo colpo esploso da una Beretta semiautomatica, legalmente detenuta dal killer per motivi sportivi, e che l'ha raggiunta alla testa.
Ancora ignoto è il movente dell'omicidio, su cui continuano le indagini del sostituto procuratore di Urbino Simonetta Catani con i carabinieri del reparto operativo al comando di Giuseppe Beltempo, la compagnia di Fano e la stazione di Fossombrone, in attesa anche dell'udienza di convalida davanti al gip del 47enne Marchionni, dall’altro giorno in carcere a Villa Fastiggi per omicidio volontario, e che dovrebbe svolgersi nelle prossime ore. L'uomo, dopo essersi presentato dai carabinieri ed aver confessato di aver ucciso la cognata, si è chiuso nel silenzio.
Al momento, esclusi i motivi sentimentali e passionali, si cerca nel campo dei dissidi, ma al di là di qualche screzio dovuto alla convivenza nella stessa villetta (la vittima abitava al piano di sotto e Marchionni al piano di sopra dello stabile), non pare ci siano stati grossi litigi.
Tuttavia, la sorella di Marina, Milena, parlando con Il Resto del Carlino, ha dichiarato che proprio Marina "era terrorizzata da quell’uomo, diceva che era invasato. Che parlava solo di complotti, diceva che bisognava spegnare i cellulari perché se no ci spiavano… E lei aveva paura che un giorno potesse fare del male a lei o a sua figlia". Addirittura – ha continuato Milena – "a un certo punto le avevo anche detto di venire ad abitare qui da noi, perché la situazione con quell’uomo era pesante. Ma non è voluta venire. Credo che mia sorella avesse parlato anche con la madre di Andrea".