Omicidio Flavia Mello Agonigi, la versione del killer: “Abbiamo litigato, mi ha aggredito e mi sono difeso”
Resta in carcere Kristian Emanele Nannetti, il meccanico 34enne che ha confessato l’omicidio di Flavia Mello Agonigi. Nella mattinata di oggi, sabato 26 ottobre, l'uomo è comparso davanti al giudice a Pisa. Il gip, pur non convalidando il fermo, ha disposto la misura cautelare per il pericolo di reiterazione del reato.
Nannetti, assistito dal difensore Massimiliano Calderani, ha anche reso dichiarazioni invocando la legittima difesa e per questo il legale ha chiesto di "riqualificare il reato in eccesso colposo di legittima difesa visto che è stato aggredito per primo oppure omicidio preterintenzionale e immediata scarcerazione con attenuazione della misura cautelare".
Il 34enne, ha detto l'avvocato, ha riferito al magistrato "di essere stato aggredito e di essersi dunque difeso: trovandosi a fronteggiare al buio, perché la casa è sprovvista di corrente elettrica, l'ira della donna, ha prima afferrato una bottiglia spaccandogliela in testa. Ma, di fronte alla sua reazione ancora più violenta, ha agguantato un coltello con il quale ha sferrato quattro fendenti per liberarsene".
Nei prossimi giorni sul corpo della vittima verrà eseguita l'autopsia che dovrà confermare se le ferite sul cadavere siano o meno compatibili con il racconto dell'indagato.
La scomparsa della 54enne e il delitto
La donna, 54 anni, era scomparsa il 12 ottobre dopo aver trascorso una serata con le amiche ed è stata trovata morta pochi giorni fa, il 24 ottobre. Il corpo è stato rinvenuto in una cisterna all'interno della cantina di un'abitazione in disuso nella zona di Sant'Ermo, nel territorio del comune di Casciana Terme Lari.
Il 34enne, che svolge lavori occasionali come meccanico ed elettricista, con precedenti per piccoli reati, è stato sorpreso dalla polizia mentre dormiva nella casa, senza corrente e di proprietà di un'altra persona, residente in Valdera. Secondo quanto è stato ricostruito, Nannetti sarebbe andato a prendere Mello e l'avrebbe portata nell'abitazione dove è avvenuto il delitto.
I due, che si erano conosciuti su un sito d'incontri, avrebbero avuto una discussione sul prezzo per una prestazione sessuale. Un litigio che, purtroppo, è finito nel sangue. All'interno della cisterna i poliziotti hanno trovato il cadavere della donna avvolto in una coperta e il coltello da cucina usato per ucciderla.
Decisivo l'ultimo indirizzo registrato dalla donna su Google Maps
Per arrivare alla svolta nel caso della scomparsa della 54enne è stato decisivo l'ultimo indirizzo registrato su Google Maps dell'auto Opel Mokka in uso alla donna, che gli investigatori della Squadra mobile avevano ritrovato ferma nel comune di Casciana Terme.
Il veicolo era stato rintracciato grazie ai consulenti informatici della Procura che avevano esaminato il computer della vittima, sequestrato il 21 ottobre, ed erano riusciti ad avere accesso al suo account Google.