Omicidio fidanzati Lecce, al via il processo: per De Marco ci sarà perizia psichiatrica
Ci sarà la perizia psichiatrica per Antonio Giovanni De Marco, il 21enne salentino unico imputato nel processo per l'omicidio dei fidanzati di Lecce Daniele De Santis e Eleonora Manta, avvenuto lo scorso 21 settembre nella loro casa nel capoluogo salentino. La Corte di assise del Tribunale di Lecce infatti ha accolto oggi in apertura del processo la richiesta dei legali della difesa secondo cui deve essere un esperto a pronunciarsi sulla capacità di intendere e di volere di De Marco al momento del fatto. Una richiesta che gli avvocati dell'imputato e reo confesso del duplice omicidio avevano già presentato durante la fase istruttoria ma che a suo tempo era stata negata dal giudice per le indagini preliminari ritenendola inammissibile in quella fase.
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Una richiesta alla quale invece oggi, in apertura del processo, non si è opposta il pm Maria Consolata Moschettini, che rappresenta l'accusa ed era presente nell'aula bunker del carcere insieme al procuratore capo Leonardo Leone De Castris. I pm si sono rimessi alla decisone della Corte e così hanno fatto anche tutti i legali delle varie parti civili ammesse a processo tra cui i familiari dei due fidanzati uccisi e il Comitato internazionale diritti umani. La corte d'assise del capoluogo salentino, dopo un breve ritiro in camera di consiglio per deliberare, ha accolto la richiesta.
"De Marco figura particolarmente complessa"
L'incarico per la perizia psichiatrica verrà conferito in occasione della prossima udienza, fissata per il 2 marzo. La Corte ha individuato i periti in Andrea Baldi, dell'Università La Sapienza di Roma e nel dottor Massimo Marra, in servizio a Casarano, proprio nella città di cui è originario l'imputato. Anche la Procura e la difesa però hanno nominato i loro periti di parte. "Riteniamo che la perizia psichiatrica sia un passaggio assolutamente necessario e prodromico per lo svolgimento del processo e svolga una funzione essenziale anche all'accertamento della verità" ha commentato l'avvocato Andrea Starace, uno dei due difensori di De Marco, spiegato che quella dell'imputato "è una figura particolarmente complessa e composita che non è facilmente inquadrabile in nessuna delle categorie normalmente conosciute. In realtà presenta elementi di diverse tipologie di patologie".
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La stessa Corte ha rigettano invece la richiesta di rito abbreviato contro cui si erano opposti anche Procura e parti civili. Il rito abbreviato non è stato ammesso perché, come spiegato dal presidente della corte, "il trattamento premiale è sempre condizionato dalla sanzione edittale della pena". In pratica i reati per cui è imputato De Marco prevedono come pena l'ergastolo e per questo non è possibile accedere al rito alternativo. Il 21enne. che risponde di duplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall'aver agito con crudeltà, oggi non era in Aula. In Aula per l'apertura del processo invece erano presenti i genitori delle due vittime i cui legali nei giorni scorsi hanno preannunciato che verrà chiesto il risarcimento danni e, se sarà ottenuto, sarà devoluto in beneficenza. "Non c'è prezzo per la morte del figlio", hanno spiegato .