Omicidio di Ettore Vitiello: ha confessato Alessandro Cozzi, ex conduttore di Rai Educational
Storie di debiti e disperazione anche tra la gente che conta. Debiti e disperazione che sembrano essere il movente del delitto avvenuto ieri sera a Milano, in Via Antonelli. Protagonisti della tragica vicenda sono Ettore Vitiello, titolare dell'Agenzia di formazione e lavoro di Milano e Alessandro Cozzi, ex conduttore di Rai Educational. I due si erano conosciuti grazie ad un progetto relativo all'istituzione di corsi di formazione, un lavoro finanziato per 34.000 euro dalla Regione Lombardia. Cozzi, però, non aveva ancora corrisposto la sua parte alla società di Vitiello, di qui il motivo del contendere. In effetti, la società del giornalista viveva una situazione finanziaria caratterizzata da un buco di circa 70.000 euro, di qui l'impossibilità dell'uomo a saldare il debito.
Nella serata di ieri, attorno alle 19 Cozzi ha raggiunto Vitiello nel suo ufficio, probabilmente per discutere del debito. L'uomo, infatti, non aveva con sè l'arma del delitto con cui ha colpito Vitiello. Anzi, secondo quanto emerso durante la confessione di stamattina, sarebbe stato Vitiello a puntare l'arma contro Cozzi che, soltanto dopo avergliela sottratta, l'ha usata contro di lui ferendolo a morte. Secondo le prime dichiarazioni dei testimoni, uno dei quali avrebbe assistito al delitto dalla finestra di fronte all'ufficio di Vitiello, si tratta di un grosso coltello da cucina con cui la vittima sarebbe stata colpita alla schiena per ben 30 volte. Dalle prime indiscrezioni trapela inoltre che nelle settimane precedenti all'omicidio, Cozzi aveva chiesto a Vitiello di estinguere il debito ratealmente; Vitiello però avrebbe rifiutato l'accordo e minacciava di denunciare l'uomo.
Quando la polizia ha raggiunto Cozzi inizialmente l'uomo ha negato ogni responsabilità. Ha detto di essersi trattenuto nel suo ufficio fino alle 19, procurandosi da solo i tagli sulle mani. Una versione dei fatti strampalata cui sin da subito gli inquirenti non hanno creduto, pertanto per l'uomo è stato predisposto il fermo; dopo alcune ore d'interrogatorio l'uomo è crollato e ammesso in toto la sua colpa. Attualmente sul luogo del delitto sono in corso gli accertamenti della polizia per chiarire con esattezza la dinamica del delitto.