Omicidio barista a Reggio Emilia: l’assassino, nascosto per 10 giorni nei boschi, si è costituito
Dopo oltre dieci giorni di latitanza, in cui si sarebbe nascosto in un bosco, la scorsa notte si è consegnato ai carabinieri l'uomo ricercato per l'omicidio della barista cinese Hui ‘Stefania' Zhou. Intorno alle 2.30 la sua fuga è finita: il presunto killer, identificato dalla Polizia in Hicham Boukssid, 34 anni, si è presentato spontaneamente in una caserma dei Carabinieri di Reggio Emilia, consegnandosi e confessando il delitto.
Stando a quanto riferito dagli inquirenti, l'uomo si sarebbe nascosto in un'area boschiva attorno al torrente Crostolo, pieno di canali e passaggi nascosti, nella zona nord est di Reggio Emilia che si estende fino al casello autostradale e alla ferrovia. E nello stesso luogo impervio e fitto di alberi ha condotto i carabinieri per indicare loro un giaciglio coperto da arbusti, dove aveva nascosto l'arma del delitto, un coltello professionale da cucina con una lama lunga 19 centimetri. "Abbiamo accertato che proprio in questa zona si dedicasse all'attività di spaccio di hashish, come ci ha confermato il telefonino sequestrato e che aveva abbandonato. Aveva due schede sim intestate a persone fittizie", ha detto Guglielmo Battisti, dirigente della squadra mobile della polizia che ha coordinato le ricerche.
Omicidio Reggio Emilia: come è morta la barista 25enne
Hui ‘Stefania' Zhou, 25 anni, era stata uccisa a coltellate nel bar in cui lavorava nella periferia di Reggio Emilia nel pomeriggio dell'8 agosto. Un omicidio che, secondo le poche persone presenti nel locale, si è consumato nel giro di pochi minuti. La vittima era dietro al bancone a servire alcuni avventori quando intorno alle 18 un uomo è entrato nel bar e l'ha colpita. Pochi istanti, quindi la fuga in cui l'aggressore è riuscito a far perdere a lungo le sue tracce. La ragazza è morta subito. Nelle ore successive la Questura aveva diffuso un ordine di cattura in tutta Italia, inoltrato segnalazioni alle frontiere di confine e diramato anche la foto dell'indiziato. Il movente del delitto è ancora da stabilire anche se potrebbe essersi trattato di un caso di femminicidio e non di una rapina finita male o di un regolamento di conti.
Le ricerche dell'assassino sono continuate da giorni senza sosta. E per farlo gli uomini della squadra mobile avevano sentito "decine di persone" collegate al mondo dello spaccio, dove il 34enne marocchino avrebbe avuto legami consolidati. Le segnalazioni sono state molte, l'ultima venerdì a pochi passi da via dei Gonzaga, dopo che Boukssid era stato visto (intorno alle 18) fuggire da un giaciglio lungo il Crostolo.