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Omicidio Paolo Stasi a Francavilla Fontana

Omicidio del 19enne Paolo Stasi: la Procura chiede 18 anni di reclusione per l’assassino

La Procura dei minori del tribunale di Lecce, nel corso dell’udienza che si è svolta giovedì 9 maggio, ha chiesto la condanna a 18 anni di reclusione e 16mila euro di multa per Luigi Borracino. Il 19enne è imputato per l’omicidio di Paolo Stasi, suo conoscente e coetaneo, ucciso il 9 novembre 2022 a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi.
A cura di Eleonora Panseri
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La Procura dei minori del tribunale di Lecce, nel corso dell’udienza che si è svolta oggi, giovedì 9 maggio, ha chiesto la condanna a 18 anni di reclusione e 16mila euro di multa per Luigi Borracino, il 19enne imputato per l’omicidio di Paolo Stasi, suo conoscente e coetaneo, ucciso il 9 novembre 2022 a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi.

Borraccino, all’epoca dei fatti ancora minorenne e reo confesso, è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi e viene giudicato con il rito abbreviato. La prossima udienza si terrà il 10 giugno per le repliche e per la sentenza. L’avvocato che difende Borraccino è Maurizio Campanino; la famiglia di Stasi, costituitasi parte civile, dal legale Domenico Attanasi.

Borracino è imputato anche in un processo in corso davanti ai giudici del tribunale di Brindisi per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, reati che sarebbero stati commessi dopo il raggiungimento della maggiore età. Tra gli imputati in questo procedimento ci sono anche il 23enne Cristian Candita, accusato di omicidio volontario in concorso con Borracino, e la madre della vittima, Annunziata D’Errico, accusata solo di spaccio di droga.

Paolo Stasi
Paolo Stasi

Secondo quanto è stato ricostruito dagli investigatori, l’omicidio del 19enne sarebbe infatti da ricondurre a un debito di 5mila euro contratto con Luigi Borracino da Paolo Stasi e dalla madre legato al consumo di hascisc e marijuana.

La droga in dosi che veniva confezionata – secondo quanto sostenuto dall’accusa – ai fini di spaccio proprio nell’abitazione della famiglia Stasi a seguito di un accordo stabilito tra Borracino e D’Errico. La donna e il figlio 19enne, ucciso a colpi di pistola, avrebbero consumato la droga data loro dall'imputato, ma l’avrebbero pagata solamente in parte e per questo sarebbe avvenuto il delitto.

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