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Omicidio Dalla Chiesa, il figlio: “Il giallo della valigetta ci riporta ai mandanti esterni a Cosa Nostra”

Nando Dalla Chiesa, intervistato da Fanpage: “La valigia è proprio quella di mio padre. Questo elemento ci riporta ai nostri sospetti iniziali: mandanti esterni alla mafia”
A cura di Gaia Bozza
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nando dalla chiesa

Carlo Alberto Dalla Chiesa fu ucciso solo dalla mafia? E' questa una domanda che, a più di trent'anni dal delitto, continua a non ricevere risposta.  E' di ieri la notizia del video Rai, acquisito dai magistrati della Dia, che ha riaperto il caso: dopo il delitto, nel video si vede una valigetta di pelle marrone tra le mani di un militare. Poche settimane fa il figlio del prefetto ha ricordato che proprio quella borsa non è stata mai ritrovata. "Questa è una svolta – dice a Fanpage – Mia sorella, che ho sentito poco fa, mi garantisce che la valigia è proprio quella di nostro padre. Un elemento importante, che ci riporta ad una delle ipotesi che avevamo fatto dopo l'omicidio, ma ora non bisogna giungere a conclusioni spicce o superficiali".

La lettera anonima – A innescare tutto è stata una lettera anonima, arrivata lo scorso settembre al procuratore Di Matteo, uno dei magistrati che indaga sulla trattativa Stato-mafia: “Un ufficiale dei Carabinieri – si legge nella missiva –  in servizio a Palermo si preoccupa di trafugare la valigetta di pelle marrone che conteneva documenti scottanti, soprattutto nomi scottanti riguardanti indagini che Dalla Chiesa sta cercando di svolgere da solo”.

La borsa – E' importante, evidentemente, che "la borsa sia stata presa in carico o trafugata da qualcuno e i suoi contenuti non siano  mai stati consegnati", continua il figlio del generale. Dalla Chiesa non si spinge oltre: "Ah, saperlo, cosa contenesse quella valigetta. Può darsi anche che non fossero documenti segreti, bensì ufficiali, ma io lo vedevo sempre con quella borsa".

Mandanti esterni a Cosa Nostra – Il fatto che la persona inquadrata sia probabilmente un carabiniere,  rafforzerebbe le ipotesi della prima ora, e cioè "la stessa cosa che abbiamo pensato a proposito della vicenda della cassaforte. Quando venne aperta, vi trovammo una scatola vuota". E subito dopo il delitto "personale, credo dei servizi, entrò dentro casa di mio padre con la scusa di coprire il cadavere di mio padre con un lenzuolo. Una cosa che non sta né in cielo, né in terra".  Il momento è troppo delicato, Dalla Chiesa non ci dice di più: "Le varie ipotesi devono essere confrontate meglio. Ma questo elemento ci riporta ai mandanti esterni a Cosa Nostra" . I pm che indagano sulla trattativa stato-mafia hanno voluto vederci chiaro e Nando Dalla Chiesa è stato ascoltato come testimone.

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