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L'omicidio di Niccolò Ciatti in Spagna

Omicidio Ciatti, “Niccolò ucciso con tecniche da arte marziale”. Ancora latitante killer già condannato

Niccolò Ciatti è stato aggredito e ucciso con tecniche tipiche delle arti marziali. È quanto riferito in aula dai consulenti della Procura nel processo in corso sull’omicidio del 22enne avvenuto nell’estate 2017.
A cura di Chiara Ammendola
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Niccolò Ciatti (Facebook)
Niccolò Ciatti (Facebook)
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Niccolò Ciatti aggredito e ucciso con tecniche tipiche delle arti marziali. È quanto riferito dai consulenti della Procura che sono stati ascoltati nell'aula bunker di Rebibbia davanti ai giudici della III sezione della corte d'Assise nell'ambito del processo a Rassoul Bissoultanov, accusato di omicidio volontario. Sarebbe stato lui, secondo quanto già stabilito dal tribunale spagnolo, a colpire a morte il 22enne nella notte tra l'11 e il 12 agosto 2017 fuori ad una discoteca di Lloret de Mar in Spagna.

Bissoultanov, che è latitante da mesi, dopo essere stato condannato la scorsa estate dal tribunale di Girona a 15 anni di carcere, avrebbe dunque inferto a Niccolò Ciatti dei colpi tipici delle "arti marziali miste", della lotta Mma. Rispondendo alle domande del pm Erminio Amelio e mostrando i video acquisiti dal tribunale della brutale aggressione, gli esperti di polizia e carabinieri hanno riferito sulla dinamica dei fatti.

"Su di lui pendono due mandati d'arresto europei" ha spiegato il legale di parte civile, l'avvocato Agnese Usai. Il ceceno Bissoultanov inoltre avrebbe dato mandato al proprio avvocato di fare ricorso contro il provvedimento, pochi mesi fa e la difesa, secondo quanto riportato da Corsera avrebbe «violato l’onere di notifica» omettendo, come invece prevede la legge per i reati violenti con vittime, di avvertire i legali della famiglia Ciatti di aver presentato domanda di scarcerazione.

Intanto a Roma sono previste udienze fino a gennaio e la sentenza potrebbe arrivare in primavera. "Speriamo di riuscire ad andare avanti. Mi auguro che le udienze del 15 e del 22 dicembre si riescano a fare – ha commentato Luigi Ciatti, papà di Niccolò – i tempi italiani sono molto lunghi ma dobbiamo avere fiducia nel sistema".

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