Omicidio Ciatti, il padre a Fanpage: “Non siamo soddisfatti della condanna ma è punto di partenza”
"Finalmente è stata data a Bissoultanov la condanna per omicidio volontario". Commenta così Luigi Ciatti, padre di Niccolò, raggiunto telefonicamente da Fanpage.it. Ma per la famiglia del ragazzo pestato a morte durante una rissa a Lloret de Mar nel 2017 "non c’è soddisfazione". Si tratta "sicuramente di un punto di partenza per garantire a Niccolò la giustizia che merita". Ora "Bissoultanov entrerà in carcere solo quando sarà stabilita la pena – dai 15 ai 25 anni – dal giudice spagnolo". Nel frattempo "l’8 giugno saremo a Roma per l’udienza del processo in Italia – spiega ancora Ciatti – Il procedimento può andare avanti fino a quando la Spagna non emetterà la sentenza definitiva stabilendo anche la pena". Quando "la Spagna renderà nota la sua decisione, il processo italiano dovrà finire".
Nel pomeriggio era stata la legale della famiglia Ciatti, Agnese Usai, a rendere nota la notizia della condanna del ceceno Rassoul Bissoultanov. A stabilirla è stata la giuria popolare del Tribunale provinciale di Girona, in Spagna, al termine della camera di consiglio. L'amico di Bissoultanov, Movsar Magomadov, è stato invece assolto. Ora, come spiegato anche da Luigi Ciatti a Fanpage.it, bisognerà attendere l'entità della pena, che sarà stabilita dal giudice in un secondo momento. L'accusa ha chiesto 24 anni e nove di libertà vigilata avanzata. Il ceceno è stato condannato per omicidio volontario perché, con il calcio sferrato a Nicolò quella sera, voleva ucciderlo.
Nell'attesa che cominci il processo italiano – l'apertura del dibattimento è prevista l'8 giugno alla Corte d'Assise di Roma – il timore dei familiari di Niccolò è che Bissoultanov possa fuggire. Già in passato, infatti, il ceceno era stato arrestato in Germania su mandato di cattura internazionale, dopo che era finito il periodo di detenzione preventiva in Spagna (dove era stato immediatamente arrestato dopo la tragedia nel 2017). Estradato in Italia, Bissoultanov era stato scarcerato dalla Corte d'Assise, per poi tornare in Spagna a costituirsi. Ora è libero in attesa che la pena sia definita in Spagna.