Omicidio Balani, 18 anni dopo Andrea Rossi spera nell’assoluzione nel processo di revisione
È il giorno decisivo per le sorti giudiziarie di Andrea Rossi, il commercialista condannato all'ergastolo in via definitiva nel 2018 per l'omicidio di Vitalina Balani, una sua cliente 70enne che venne trovata morta nel proprio appartamento di Bologna il 15 luglio del 2006. A sei anni da quella sentenza e a 18 anni da quel drammatico ritrovamento, infatti, oggi l'uomo sarà giudicato di nuovo nel processo di revisione davanti alla Corte d’appello di Perugia.
L'uomo, oggi 62enne, si è sempre dichiarato innocente e oggi si è presentato in aula per ascoltare il verdetto dei giudici che potrebbero confermare la sentenza di condanna o ribaltare tutto e assolverlo. "Con questo processo ho ritrovato la fiducia nelle istituzioni” ha dichiarato Rossi parlando per la prima con una dichiarazione spontanea in aula.
"Voglio esprimere ciò che sento dirompente. Vale a dire l'apprezzamento per avere finalmente una situazione che mi ridà la fiducia, che ostinatamente mi sono voluto continuare a portare, nelle Istituzioni. Vedendo la preparazione dei soggetti che questa volta le Istituzioni incarnano" ha dichiarato Rossi nella sua breve dichiarazione, aggiungendo: "Ho tanta fiducia, assoluta. E questo mi permette di ringraziare chi mi ha affiancato come l'avvocato e le persone che mi sono state vicine e mi hanno sostenuto".
Alla base della richiesta di revisione, accolta lo scorso anno dalla Cassazione e che ha portato al processo di revisione, vi è una nuova perizia medico legale che, secondo la difesa, sposta in avanti di circa otto ore l'orario della morte della donna. Un orario in cui l'uomo aveva una alibi accertato
Per la Difesa, Vitalina Balani sarebbe stata uccisa fra le ore 22 del 14 luglio e le ore 5 del 15 luglio del 2006 e non tra le 13,30 e le 14del 14 luglio come stabilito dal precedente processo. Un elemento chiave che, se accolto, smonterebbe il quadro accusatorio. A questa conclusone il perito di parte, l'anatomopatologo Mauro Bacci, è giunto grazie all’analisi delle macchie ipostatiche sulle braccia della vittima, i ristagni di sangue sul braccio destro della 70enne
Nel nuovo arco temporale ipotizzato dalla difesa, infatti, Rossi era davanti al computer a cancellare alcuni file tra cui anche quelli in cui compariva l'ammontare del debito che il 61enne aveva nei confronti della vittima. Un fatto che nel processo era stato utilizzato proprio come prova contro di lui e che ora potrebbe invece risultare invece a suo favore.