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Omicidio Antonella Lopez, Lavopa acquistò la pistola a 1.400 euro: l’arma risultava rubata dal 2018

Michele Lavopa aveva acquistato la pistola usata per uccidere Antonella Lopez da un amico a San Severo per 1.400 euro. Agli inquirenti, il 21enne ha detto di averla presa per difendersi da Palermiti, amico della 19enne morta nella discoteca di Molfetta, e dalla sua comitiva.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Michele Lavop
Michele Lavop

Michele Lavopa avrebbe acquistato una pistola dopo le tante intimidazioni ricevute dal gruppo di Palermiti. Lo avrebbe detto il 21enne attualmente in carcere con l'accusa di omicidio volontario e tentato omicidio aggravato da metodo mafioso, detenzione di arma illegale e ricettazione agli inquirenti che gli hanno chiesto come si fosse procurato una Beretta calibro 7.65 e perché.

Il giovane è accusato dell'omicidio di Antonella Lopez, la 19enne uccisa con un colpo di arma da fuoco al Bahia Beach di Molfetta. Secondo quanto finora ricostruito, il 21enne accusato del suo omicidio aveva acquistato la pistola usata per ucciderla dopo diversi episodi di violenza che lo avevano portato a non uscire più di casa: il primo nel 2017, un pestaggio avvenuto davanti a tutti al Fortino (a Bari vecchia) il cui video è poi finito online, il secondo avvenuto pochi mesi fa.

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Dopo quest'ultima aggressione, Lavopa avrebbe chiesto a un amico di procurargli un'arma da fuoco al prezzo di 1.400 euro. Per recuperarla, il 21enne ha raggiunto San Severo in treno ed è poi tornato a casa da solo. La Beretta calibro 7.65 è stata rubata nel 2018 e il furto era stato denunciato dal proprietario, ma l'arma non era mai stata recuperata.

Per il momento il 21enne resta in carcere poiché secondo il gip persiste il concreto rischio di fuga e reiterazione del reato. Per le autorità, infatti, il giovane sarebbe "di indole violenta"  e inserito in più ampi circuiti criminali, come quello del clan Strisciuglio del quartiere San Paolo nel quale avrebbe militato il compagno della madre.

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Secondo la giustizia, le modalità dell'omicidio di Lopez sarebbero facilmente ricollegabili alla "forza di intimidazione che promana da soggetti appartenenti ad associazioni mafiose". Il delitto, infatti, è stato commesso con "modalità plateali, violente e cruente, con assoluta noncuranza rispetto al rischio di essere visti da numerosi testimoni".

Michele Lavopa ha spiegato di non aver mai voluto uccidere la ragazza, ma di aver cercato di colpire Eugenio Palermiti, amico della vittima con il quale il 21enne aveva avuto problemi in passato. Palermiti, infatti, era tra i partecipanti al pestaggio del 2017 e avrebbe minacciato di recente Lavopa davanti a un bar estraendo una pistola.

Per questo motivo il 21enne si sarebbe recato armato in discoteca e sempre per questo motivo, dopo aver incrociato il gruppo di Palermiti, avrebbe sparato 7 colpi contro il rivale mentre quest'ultimo metteva mano alla cintola dei pantaloni.

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