Omicidio Antonella Lettieri, i carabinieri: “Delitto orribile, impossibile che nessuno abbia udito le urla”
Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati in relazione al terribile delitto di Antonella Lettieri, la donna di 42 anni uccisa lo scorso 8 marzo – giorno della festa della donna – nella sua casa di Cirò Marina, in provincia di Crotone. I sospetti degli inquirenti ricadono principalmente su una coppia di coniugi, S.F. un operaio di 50 anni e la moglie 48enne, F.A., entrambi amici di vecchia data della vittima. L’altro iscritto è F.M., un uomo di 42 anni che sembra frequentasse Antonella e proprio la sera prima dell’omicidio, in occasione del suo compleanno, le aveva regalato un mazzo di fiori.
L'inchiesta continua a ritmo serrato soprattutto con interrogatori ai vicini di casa della vittima, nessuno dei quali avrebbe udito nulla: circostanza ritenuta molto strana dagli inquirenti, che hanno non pochi dubbi in merito e sospettano che qualcuno sappia ma preferisca tacere. Il Colonello Salvatore Gagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Crotone, ha affermato: “E’ incredibile, nessuno collabora”. Dall’autopsia, infatti, è emerso che la Lettieri è stata colpita ripetutamente con particolare ferocia. Colpi dolorosissimi che non possono non aver generato forti grida: per gli investigatori è assai improbabile che nessuno abbia sentito quei lamenti. Secondo l’esame autoptico eseguito dal medico legale Isabella Aquila gli assassini hanno inflitto 12 coltellate su addome e braccia e oltre 20 colpi con un oggetto contundente (presumibilmente un martello) sul capo. Il delitto, evidentemente, è stato orribile, tanto da essere stato paragonato dallo stesso legale della famiglia Lettieri, Mariano Salerno, alla strage di Erba e del delitto di Garlasco.
Nel frattempo sono al vaglio dei Ris di Messina le tracce di sangue e gli altri reperti biologici trovati e prelevati sulla scena del delitto. Nell'appartamento di Antonella Lettieri, infatti, macchie ematiche erano presenti ovunque, anche sui mobili all’ingresso. A partire da oggi, entro le prossime 48/72 ore, si avrà il responso dei test del dna: è assai probabile che, grazie a questo, l’assassino o gli assassini vengano alla luce.