Omicidio Alice Scagni, l’avvocato dei genitori: “Chiedere l’ergastolo per Alberto accontenta la ‘pancia’”
Durante l'udienza del 15 settembre a carico di Alberto Scagni per l'omicidio della sorella Alice, la pm ha chiesto la condanna all'ergastolo chiedendo il riconoscimento delle aggravanti di premeditazione e crudeltà per il 42enne che il primo maggio del 2022 accoltellò per 24 volte la sorella 34enne.
In aula, l'avvocato di parte civile che assiste il marito di Alice Scagni, ha asserito che i genitori dei due fratelli volessero costituirsi parte civile nel processo per chiedere "l'assoluzione di Alberto".
Alla parola "assoluzione", Graziano Scagni si è alzato in piedi per protestare. "Non vogliamo sentire bugie" ha urlato in aula davanti al presidente della Corte. "Vogliamo una pena giusta e non siamo disposti a sentire altre mistificazioni".
Il presidente della Corte avrebbe invitato i due coniugi a sedersi, ma dopo alcuni tentativi ha disposto direttamente l'allontanamento di Graziano Scagni dall'aula.
"Abbiamo messo nero su bianco cosa pensiamo di quanto sta accadendo a Genova – ha dichiarato a Fanpage.it l'avvocato della famiglia Scagni, Fabio Anselmo, che sta seguendo il procedimento parallelo per omissioni -. Antonella e Graziano Scagni sono stati accusati di non aver fermato Alberto, ora però per lui si chiede l'ergastolo e viene definito capace di intendere e di volere. La famiglia è stata tradita dallo Stato".
Avvocato, lei oggi non era presente in aula?
No, come tutti sanno abbiamo rinunciato alla parte civile per questo processo per omicidio. Lo abbiamo lasciato in aspra critica con la Corte. Abbiamo messo nero su bianco cosa pensiamo della posizione della giustizia a Genova per questa vicenda. Tutti sanno cosa è successo e quali sono le responsabilità per la morte di Alice.
Secondo lei il processo per omicidio punta a chiudere la vicenda giudiziaria senza arrivare a parlare dell'inchiesta per omissioni?
Esattamente. Non riesco a capire il perché di questa posizione della giustizia altrimenti: hanno colpevolizzato Antonella e Graziano Scagni dicendo che non sono intervenuti per fermare Alberto, incuranti che quella famiglia abbia perso due figli in un giorno solo, e adesso viene chiesto per lui l'ergastolo. All'improvviso viene definito capace di intendere e di volere.
Di tutta questa vicenda capisco solo che chiedere l'ergastolo fa eco e accontenta in un certo senso la "pancia".
Si tratta di un escamotage quindi?
Credo che tutti abbiano capito cosa è successo a Genova, come le dicevo. Abbiamo messo tutto quello che pensiamo nero su bianco.
Lo avete scritto anche nell'opposizione all'archiviazione dell'inchiesta per omissioni.
Ci siamo ovviamente opposti all'archiviazione perché tutti sapevano i dettagli del caso Scagni. Sapevano che Alberto era un paziente psichiatrico, abbiamo fornito prove e dati sulla cosa e nei giorni prima dell'omicidio le cose stavano ulteriormente peggiorando. Abbiamo chiesto di controllare la softconsolle che quel giorno è stata consultata 20 volte. Sapremo cosa accadrà quando ci sarà l'udienza per decidere il destino di quest'inchiesta.
Non sapete quando ci sarà?
Purtroppo non abbiamo ancora notizie, ma non crediamo che sarà a breve. Dopo tanti anni e tanti casi, non mi stupirebbe più nulla. Mi dispiace per Antonella e per suo marito Graziano, due brave persone distrutte dal dolore dopo aver perso due figli. Mi addolora sapere quello che stanno passando anche davanti alle autorità.
Cioè?
Sono stati colpevolizzati dopo aver subito questo gravissimo lutto, accusati di non aver arginato il figlio 42enne infermo di mente e adesso emerge in modo assurdo una presunta capacità cristallina di intendere e di volere di Alberto. Questa famiglia, dopo tutti i colpi ricevuti, è stata tradita dallo Stato. Bisognerebbe ricordarlo quando il pm chiede per Alberto l'ergastolo e punta il dito contro i genitori di questi due fratelli.