Omicidio Alice Neri, trovate fratture nelle ossa del cadavere: verso richiesta di nuova perizia
Le fratture alle ossa emerse dalle analisi medico-scientifiche condotte sul cadavere di Alice Neri, la 32enne trovata morta carbonizzata in auto a Concordia, nel Modenese, lo scorso novembre, potrebbero essere compatibili con il "deterioramento" da rogo.
Ma per escludere qualsiasi altra ipotesi, in particolare per escludere traumi violenti, potrebbe essere richiesta una nuova perizia. È quanto riporta oggi Il Resto del Carlino, secondo cui una ulteriore consulenza potrebbe servire a verificare con esattezza le cause di quelle fratture, se siano da imputare esclusivamente alla "carbonizzazione" del corpo.
Intanto, continuano le indagini sulla morte della donna. Il principale sospettato resta al momento Mohamed Gaalolul, il 29enne arrestato in Francia e ora detenuto in carcere, il quale sarebbe stato tra gli ultimi a vedere Alice ancora viva la sera del 17 novembre, dopo averla incontrata allo Smart Cafè di Concordia.
Come è noto, lo scorso 15 febbraio è cominciato in tribunale a Modena l'incidente probatorio per l'omicidio della donna. In aula dovevano essere sentiti tre testimoni, amici proprio del 29enne, che avrebbero dovuto rispondere soprattutto in merito ad un elemento, ovvero il fatto che l'indagato la mattina del 18 novembre, quando è stato trovato il corpo senza vita di Alice, si sarebbe presentato nella loro abitazione con delle macchie di olio, potenzialmente compatibili, sostiene l'accusa, col fatto che sarebbe stato lui ad appiccare il fuoco all'auto della vittima.
Ma è stato tutto rinviato dal gip al prossimo 6 marzo, al fine di permettere alla difesa del 29enne di sbobinare e trascrivere le intercettazioni ambientali che riguardano i tre testimoni e che sono ‘catturate’ all’interno della caserma dei carabinieri. In quella data gli amici di Gaalolul saranno sentiti davanti al giudice.